Scritture da Ascolto, Le narrazioni antiche nelle voci dei contemporanei apre la quinta edizione di Vivavoce, il progetto di ricerca che la Fondazione san Carlo e ERT – Emilia Romagna Teatro hanno ideato nel 1992 e che si è realizzata con rassegne di pubbliche letture, riflessioni sul tema della vocalità e incontri periodici di reciproco ascolto. Di qui ha preso corpo anche l’almanacco Il semplice, edito da feltrinelli, di cui esce ora in libreria il quinto numero.
Come per l’edizione del 1996, anche quest’anno l’interesse per la narrazione e la lettura, l’esperienza della voce e dell’ascolto si esercitano sui classici antichi: mediterranei e asiatici, sacri e profani.
Come sempre, sarà azzerata la voce della critica e ad essa sarà sostituita la viva voce del testo e del lettore. Si trarra di un esercizio antico e sempre sorprendente, attraverso il quale la natura stessa del linguaggio e della narrazione e il loro legame con le forme di vita e l’esperienza di ciascuno possono essere comprese in una nuova luce.
Nella lettura ad alta voce si riconosce qualcosa che si era già sentito prima, come una memoria di voci che sono nella lingua, di ritmi e cadenze che portano con sè anche l’intesa e il senso di socialità. Quando ci si trova nel mondo di una lingua straniera e anzi morta per la nostra percezione come lo sono le quantità vocaliche dei metri classici, la risorsa delle voci sembra svanire e le frasi dei narratori, irrigidite in una posa monumentale da precetti e traduzioni scolastiche, non aprono più la via della meraviglia e il piacere della lettura.
Nelle narrazioni antiche si trova anche il grande repertorio di racconti e di storie che ha informato e continua a nutrire lo spirito immaginativo delle nostre culture. L’osservazione tecnica e estraniata, che separa oralità e scrittura, linguaggio e forme di vita, così come oppone le società moderne ai mondi dei polpoli antichi o “primitivi”, ha messo a distanza questo patrimonio e le sue risorse per dare forma alla vita individuale e collettiva.
Vivavoce ha chiesto a narratori, registi, musicisti contemporanei, di cui è nota la cura per i ritmi della lingua e il piacere di scambiare le storie, di prestare la loro voce a questi “monumenti” antichi, scegliendo proprio tra quelli che hanno i nomi più noti e fanno parte di un patrimonio che si suppone condiviso: Omero, Ovidio, Apuleio, Lucrezio e anche i Veda, l’Antico Testamento e il Corano.
Spesso hanno dovuto ripartire dalla lingua antica e tradurre magari con piccole infedeltà, talora hanno riscritto cercando un ritmo tutto nuovo al posto di quello ormai perduto. Qualcuno si è impegnato in un proprio originale “centone”, affiancando alle favole antiche la loro eco in altri testi e in altri tempi. Sempre sono state preferite, come al solito, le narrazioni sorridenti o quelle che suggeriscono visioni cangianti e lasciano libera l’immaginazione.
Riepilogo
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Informazioni e contatti | Gli incontri si sono svolti presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena,Tel. 059/421240, fax 059/421260 e-mail: cc@fondazionesancarlo.it, www.fondazionesancarlo.it |