Democrazia. Storia e teoria di un'esperienza politica

Ciclo di lezioni, ottobre - dicembre 2009


È difficile oggi individuare un concetto che goda di maggiore fortuna e diffusione rispetto a quello di democrazia che, nel corso del Novecento, è progressivamente diventato un ingrediente irrinunciabile per l’autodefinizione di qualsiasi movimento politico (dal liberalismo al repubblicanesimo e al socialismo), tanto che nessun attore sulla scena politica può oggi definirsi “antidemocratico” pena la sua immediata cancellazione dal dibattito pubblico: attualmente “democrazia” non indica più solo una forma di governo, un’ideologia o una procedura, ma l’intero orizzonte assiomatico dei paesi occidentali, che comprende al proprio interno idee – quali libertà, autonomia, diritti individuali, eguaglianza – affini, ma non equivalenti, alla tradizionale immagine della sovranità popolare. Questa straordinaria fortuna dell’idea di democrazia non è però priva di ambiguità perché confonde in sé molteplici piani di argomentazione. Sul piano della discussione teorica, “democrazia” è termine troppo vago: esso necessita di qualificazioni decisive che configurano modelli di società radicalmente diversi, tanto che la democrazia deliberativa (J. Habermas) è diversa dalla democrazia competitiva (J.A. Schumpeter e R. Dahl), così come la democrazia procedurale (H. Kelsen) è diversa dalla democrazia normativa (J. Rawls). Sul piano della vita politica concreta, inoltre, meritano di essere segnalate alcune questioni che le democrazie contemporanee hanno lasciato irrisolte. In primo luogo, la democrazia non è un “dato naturale” ma è il prodotto di ardui processi di emancipazione – attualmente poco considerati nella memoria collettiva dei paesi occidentali – che hanno mirato all’abbattimento di barriere (di condizione sociale, di istruzione, di reddito, di genere) tuttora esistenti, seppur in forme meno pervasive. In secondo luogo, i governi democratici contemporanei rischiano di coltivare al proprio interno, attraverso la selezione della rappresentanza politica e il meccanismo della cooptazione, un carattere “aristocratico” spesso correlato alla diseguale possibilità di accesso alle risorse. In terzo luogo, l’esistenza delle democrazie liberali a economia di mercato è resa possibile, in Occidente, dalla persistenza di povertà, ingiustizie e diseguaglianze nei paesi non occidentali.

 

Il ciclo di lezioni del Centro Culturale intende proporre una riflessione ad ampio raggio – filosofica, politica, sociologica, antropologica – sullo statuto della democrazia. La riflessione qui avviata sarà ulteriormente sviluppata nelle attività pubbliche che il Centro Culturale organizzerà con il seminario di cultura europea in programma per la primavera 2010: in questa prima parte dei lavori sarà data precedenza, in una prospettiva di lungo periodo, alla discussione dei principali nodi storici e teorici relativi alle diverse concezioni della democrazia, mentre nei lavori programmati per la prossima primavera sarà dato maggiore spazio alle questioni aperte nella vita delle società democratiche contemporanee sottoposte, rispetto ai modelli democratici del secondo Novecento, a profonde revisioni strutturali causate da fattori di varia natura (tra cui le tensioni socio-economiche, i mutamenti demografici, le questioni legate al multiculturalismo, le derive populistiche e cesaristiche, gli effetti della comunicazione di massa, la crisi dei partiti, le nuove declinazioni del rapporto tra livello nazionale e sovranazionale). A partire da una ricostruzione delle principali tappe che hanno caratterizzato lo sviluppo delle concezioni democratiche (il mondo greco classico, il contrattualismo moderno, lo Stato liberale di diritto, la teoria della cittadinanza, il cosmopolitismo), il presente ciclo di lezioni intende dunque contribuire ad analizzare i temi connessi al discorso sulla democrazia: la libertà, la sovranità popolare, i diritti individuali, il consenso, la rappresentanza, il primato della costituzione, la separazione dei poteri e la laicità dello Stato. Ma un’analisi di questo tipo sarebbe incompleta, forse semplicemente “archeologica”, se non avesse ben presente il fatto che le società democratiche hanno subìto una radicale serie di trasformazioni dovute alla spinta dei processi di globalizzazione che hanno accentuato la crisi dello Stato e soprattutto – come dimostrano anche le vicende relative alla recente crisi finanziaria – hanno portato a termine l’inversione dei rapporti tra politica ed economia, cioè tra Stato e capitalismo: parlare di democrazia, diritti, eguaglianza e libertà nel nuovo quadro dominato dalla delocalizzazione e dalla deterritorializzazione delle forze economiche presuppone infatti una strumentazione concettuale diversa rispetto a quella utilizzata tradizionalmente per analizzare i singoli Stati nazionali. Ciò che in passato costituiva una garanzia di democraticità del potere – pluralismo politico, libertà di espressione, tutela dei diritti, eguaglianza di fronte alla legge – oggi sembra essersi cristallizzato in una procedura burocratica incapace di difendere i cittadini dalla strisciante aggressività di meccanismi di persuasione e di indottrinamento miranti a difendere stati di dominio non trasparenti.

Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Democrazia
Periodo
Informazioni e contatti
La partecipazione è libera. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell’accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (D.M. 18 luglio 2005). Le lezioni si tengono presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena, tel. 059/421208, fax 059/421260.
cc@fondazionesancarlo.it
www.fondazionesancarlo.it

Conferenze

02/10/2009

Per la costruzione di una nuova sfera pubblica

Giancarlo Bosetti | Stefano Petrucciani

Centro Culturale

23/10/2009

Il ritorno dei classici nella filosofia politica contemporanea

Giovanni Giorgini

Centro Culturale

06/11/2009

Libertà e ordine politico in età moderna

Pietro Costa

Centro Culturale

27/11/2009

Teoria e prassi della democrazia nell'età globale

Daniele Archibugi

Centro Culturale

04/12/2009

La volontà popolare in questione

Ermanno Bencivenga

Centro Culturale