I visitatori troveranno alla Palazzina dei Giardini quattro installazioni ambientali, quadri e sculture oggettuali. Progettata dall’artista medesima, la mostra si apre con un ambiente dedicato alla sfera e prosegue con altri due ambienti oscurati su cui sono distribuiti punti di colore illuminati: un modo per rendere evidente quanto gli effetti di luce possano modificare un semplice locale domestico, rendendo estraneo ciò che nella quotidianità sentiamo più vicino e familiare: in un attimo tutto si fa nemico, indecifrabile e ostile. La quarta ed ultima tappa della mostra è rappresentata da una stanza costituita da forme biomorfe, trasformata in un divertente labirinto, al termine del quale lo spettatore troverà i quadri dell’artista. In essi Kusama dipinge con maniacalità i suoi cerchietti, riempie scatole, scarpe, contenitori improbabili di piccole forme inquietanti, come microrganismi che ci assediano o piccole escrescenze che crescono senza controllo. Il cuore dell’espressione artistica di Yayoi Kusama risiede nell’odio/amore per il controllo: la creatività dell’artista vuole essere un antidoto all’ansia di perfezione.
Sostenuta da un narcisismo divertito, devastata da una sensibilità ossessionata, aiutata dal suo talento multiforme, Yayoi Kusama è la più importante artista giapponese vivente. Si trasferisce negli Stati Uniti nel 1957, dove rimane fino al 1973. Successivamente vivrà tra Londra e Tokio. Il suo lavoro è ampiamente riconoscibile per l’utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto ciò che mette in crisi la percezione, nel tentativo di comunicare il proprio disagio con opere che generano da una parte un vissuto giocoso, dall’altra una perdita dell’orientamento. La sua poetica si è incrociata con quella di molti protagonisti del nostro tempo, quali il musicista Peter Gabriel, il fotografo Nobuyoshi Araki, lo stilista Issey Miyake. Dopo la grande notorietà raggiunta grazie a mostre tenute nei maggiori musei del mondo, in Italia viene conosciuta per la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1966 e nel 1993.
Curatore: Angela Vettese
Produzione e organizzazione: Galleria Civica e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Ingresso gratuito
La mostra prosegue fino al 7 gennaio 2007 con i seguenti orari:
Lunedì chiuso
Dal martedì al venerdì 10.30 – 13.00 e 15.00 – 18.00
Sabato, domenica e festivi 10.30 – 18.00