Un sapere abissale

Viaggi e visioni sonore ispirate da Jules Verne e da altri autori Recital musicatoElaborazione testo e musiche: Fabrizio FestaVoce recitante: David RiondinoRealizzazione immagini e video: Marco Morandi

Festival Filosofia

Organico:
Fabio Battistelli (clarinetti)
Simone Santini (sassofoni, oboe, EWI 4000)
Fabrizio Festa (sintetizzatori, elettronica)

Lo spettacolo nasce da un'idea di David Riondino legata al tema del viaggio e del viaggiatore. Un tema che proprio nei romanzi di Verne si concretizza in maniera davvero speciale, unendo scienza, finzione, storia, geografia e biologia, in una straordinaria architettura, che è insieme classica, romantica e modernissima. Al lettore contemporaneo, però, non sfuggono le inquietudini che tra le righe verniane emergono, tratteggiando timori, paure ed anche speranze, in un incrociarsi di certezze ed incertezze, che fanno di Verne un anticipatore non solo della rivoluzione tecnologica e scientifica novecentesca, ma anche dei turbamenti che hanno attraversato l'intero secolo. Il testo perciò – riallacciandosi vernianamente all'Ulisse omerico e poi procedendo attraverso i luoghi più cari alla narrativa verniana (le isole,il mare, il cielo, il sottosuolo) – ricostruisce un suo cosmo visionario, nel quale s'intrecciano le suggestioni eidetiche e filmiche del video di Marco Morandi (che accompagna l'intero spettacolo) con la musica e le parole. Riondino veste i panni del Capitano Nemo: è lui che, ormai rimasto solo sul Nautilus nel rifugio della sua Isola Misteriosa, ricorda, vede e prevede, le parole di Verne trasformandosi in quelle di Omero, Lautreamont, di Poe, di Ginsberg, di Pasolini e altri, in una dimensione in cui il tempo si dilata, aprendosi e lasciando intravedere un domani possibile.

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