Questo lavoro è costruito attorno all'idea di tassonomia – cioè di classificazione – del visibile, come carattere strutturale della fotografia fin dalla sua comparsa. L'idea di serie, sequenza e ripetizione, presente nel dibattito e nello sviluppo della fotografia contemporanea dagli anni ‘70 è uno degli aspetti fondamentali che attraversano questo progetto. Mi sono chiesto se fosse possibile alludere ad un pensiero eludendo la verosimiglianza della fotografia.
La vita e le avventure di Carlo Linneo, fondatore del sistema di classificazione oggi universalmente riconosciuto come tassonomia, hanno offerto spunti determinanti per questo lavoro. Linneo viveva vicino a Uppsala, dove insegnava. In questo progetto ho voluto considerare le serre tropicali che ho visitato in quanto esempi di utopie realizzate e allo stesso tempo come cronache di un fallimento; mi riferisco al progetto di Linneo che mirava a rendere indipendente la Svezia dal punto di vista economico attraverso la coltivazione di piante strategiche – la noce di cocco, i peperoncini e altre spezie – questo progetto mancato si sarebbe dovuto svolgere, dopo una prima fase di acclimatamento delle piante nel sud della Svezia, attraverso una libera coltivazione sul territorio. La raccolta dei semi e delle piante avveniva attraverso missioni compiute da alcuni discepoli di Linneo nelle aree tropicali del pianeta. Probabilmente questo è stato l'inizio o uno dei momenti iniziali delle politiche coloniali di molte nazioni europee. Di certo il sistema di nominazione fondato da Linneo è lo strumento attualmente usato per individuare univocamente un organismo. La nominazione linneana ha offerto uno strumento fondamentale al sapere e allo stesso tempo ha posto le basi per l'innesco di un processo di omologazione tuttora in atto.
Le fotografie che fanno parte di questo progetto, parte del quale è pubblicato in Taxonomies, a+m bookstore, Milano 2006, sono state fatte presso diversi Musei di Storia Naturale, collezioni entomologiche, herbarium ed orti botanici, in Italia, Francia, Inghilterra, Israele, India, Cina.
Stefano Graziani
Stefano Graziani nasce a Bologna nel 1971. Fotografo e laureato in architettura, lavora presso la Facoltà di Design e Arti dell'Università IUAV di Venezia, e presso la facoltà di Architettura dell'Università di Trieste dove tiene il corso di Storia e Tecnica della Fotografia. Collabora con alcune riviste di architettura e con numerose case editrici. Il suo più recente lavoro Taxonomies, si attesta come la maturazione di una ricerca decennale, che dall'osservaione del paesaggio antropizzato riflette in modo più puntuale sulle modalità di descrizione e classificazione di alcuni elementi del paesaggio.
Marco De Michelis è preside della Facoltà di Design e Arti dell'Università IUAV di Venezia e insegna Storia dell'architettura presso la medesima Università. Da molti anni, in veste di curatore e autore di saggi, segue con sistematica attenzione le vicende più recenti dell'architettura internazionale, lavorando sulle relazioni tra progetto architettonico e arti figurative.
Coordinamento e progetto allestitivo a cura di Federico Zanfi
Ingresso gratuito
La mostra prosegue fino al 30 settembre con i seguenti orari:
Sabato: ore 15.00 – 18.00; Domenica: ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00