Carpentieri legge da Anton Cechov

  • lunedì 07 Aprile 2008 - 21.00
VivaVoce

Nel perimetro dell'ospedale sorge un piccolo padiglione circondato da un vero e proprio bosco di cardi, d'ortica e di canapa selvatica.
Il tetto è tutto rugginoso, il comignolo è per metà crollato, gli scalini alla porta d'ingresso si sono imporriti e ricoperti d'erba, e dell'intonaco non è rimasta che qualche traccia.
Con la facciata anteriore il padiglione guarda all'ospedale, con quella posteriore alla campagna, da cui lo tien separato il grigio recinto dell'ospedale, irto di chiodi. Codesti chiodi, voltati con la punta all'insù, e il recinto, e il padiglione stesso, hanno quell'aria particolare di squallore e di dannazione, che da noi in Russia è una prerogativa degli stabilimenti ospedalieri e carcerari.
Se non avete paura delle scottature d'ortica, inoltriamoci per lo stretto sentiero che conduce al padiglione, e guardiamo che cosa succede là dentro.
Aperta la porta d'ingresso, entriamo nell'atrio. […]
Anton Cechov, Reparto numero 6 (prima edizione: 1892)

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