L'infanzia non è un'età della vita, ma un modo di guardare al mondo: in questa frase c'è tutta la poetica di Antonio Catalano, artista/artigiano originalissimo che per il festivalfilosofia ha ideato un'installazione a percorso concepita appositamente per gli spazi della biblioteca Delfini. L'opera è scandita in sei sezioni, altrettante soste di un itinerario nella fantasia per visitatori senza età:
– Nonne sirene: le nonne di una casa di riposo si trasformano in splendide sirene grazie a fotografie ingrandite e reinventate con la pittura;
– Arte natura: incorniciati come opere d'arte, ortaggi e frutti rivelano forme e cromatismi da scoprire;
– Il padiglione dei grandi sognatori: dieci lettini 'parlanti', ordinati come in una camerata, raccontano sogni segreti ai bambini che accostano l'orecchio;
– Piccoli musei sentimentali: pitture che contengono pietre, piume, radici, piante, tracce dell'energia della natura;
– Museo del pane: semplici pagnotte o arte bianca da mangiare? Omaggio al genio anonimo di chi ha dato mille forme a un cibo quotidiano;
– Armadi sensibili: comuni armadi di legno nascondono piccoli mondi, dove oggetti desueti si combinano a stimoli visivi e sonori. Il visitatore può entrare negli armadi, chiudersi la porta alle spalle e lasciare un segno del proprio passaggio.
Antonio Catalano è nato a Potenza nel 1950. Poeta, pittore, scultore, è un protagonista del teatro per ragazzi. Dopo gli esordi come mimo, nel 1971 fonda con Luciano Nattino il collettivo teatrale Magopovero, poi confluito nel gruppo di ricerca Casa degli Alfieri con cui Catalano vive e lavora nel cuore del Monferrato. Negli ultimi anni ha rinunciato allo spettacolo tradizionale per dedicarsi a una pratica di confine fra teatro e arti visive. Nasce così la galleria degli Universi sensibili (www.universisensibili.it): suggestive installazioni – armadi, tane, cabine, padiglioni delle meraviglie – realizzate con la collaborazione dello scenografo Maurizio Agostinetto e ospitate da istituzioni internazionali come la Biennale di Venezia, il Parc de la Villette, l'Expo.02 o il Piccolo Teatro di Milano. Strani e poetici mondi dove gli oggetti quotidiani o fuori uso vengono reinventati e trasformati in opere d'arte, accompagnate da narrazioni estemporanee condotte dallo stesso artista.