Individui sociali

L'intelletto comune da Averroè a Marx

  • venerdì 07 Novembre 2008 - 17.30
Centro Culturale

Che si possa parlare di intelletto generale o pubblico è a prima vista qualcosa di controintuitivo, va contro l’evidenza per cui il pensiero sembra essere alcunché di individuale, pensiero mio o tuo, sottoposto, certo, a regole logiche e a verifiche del contenuto di verità, ma radicato nella psicologia privata […]. Lapidari, gli scolastici latini ortodossi opponevano alla dottrina averroista dell’intelletto materiale unico per tutti gli uomini la beffarda riduzione: Homo non intelligit. Quei maledetti eretici sostengono che l’uomo non pensa, che qualcos’altro pensa per lui. Come fidarci degli argomenti di chi ammette di non pensare? Come discutere con chi dice di non intendere? Questo per l’aggettivo “generale” o “comune”. Figuriamoci poi per l’aggettivo “pubblico”, che evoca da un lato l’incubo totalitario del pensiero unico, dall’altro sfocia nei vapori dell’intersoggettività, del dialogo fra eguali in una comunità selezionata o in uno spazio democratico ideale. Intendiamoci. L’ipotesi di intelletto (in) generale vale in senso forte, indica un meccanismo trans-personale del pensiero, non la semplice razionalità compartecipata da tutti gli uomini […]. Ci troviamo nel campo degli enunciati anonimi foucaultiani, privi (al contrario delle proposizioni) di referente e di intenzionalità, stiamo nei pressi del neutro mormorio del «si» di Blanchot, dell’Io-nessuno di Merleau-Ponty, operatore anteriore a ogni denominazione. Strutture oggettive, la cui origine resta oscura e che quindi vengono ingenuamente imputate al luogo in cui vengono vissute: la coscienza individuale. Ci riferiamo inoltre a “discorsi” che non coincidono né con la riflessione anteriore né con gli asserti logici e scientifici, piuttosto inglobano atti performativi, regole, emozioni, schemi di comportamento e relazione. L’intelletto generale è una struttura stabile soggiacente a un gioco linguistico. Solo in alcuni casi viene in primo piano in forma conclamata e produttiva di effetti molteplici sugli stili di vita e di lavoro. Oggi, per esempio.
(da A. Illuminati, Del comune. Cronache del general intellect, Roma, Manifestolibri, 2003, pp. 7-8)*

Riferimenti Bibliografici

- E. Balibar, Spinoza. Il transindividuale, Milano, 2002;* - A. Illuminati, Averroè e l'intelletto pubblico, Roma, 1996;* - G. Simondon, L'individuazione psichica e collettiva, Roma, 2001;* - A. Sohn-Rethel, Lavoro intellettuale e lavoro manuale, Milano, 1977.*

(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)

Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.

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