Tra i greci la forma originaria della lettura era ad alta voce; il testo, composto da un ordine scritto e da una trama vocale, da una sequenza di segni e dalla sonorità, veniva declamato in piedi e la voce era accompagnata da gesti e movimenti del corpo. Una lettura espressiva che a sua volta condizionava la stesura del testo, chiamato a rispondere a intonazioni, cadenze e ritmi della tradizione orale, alle necessità dell”ascolto e alla costruzione della memoria.Sia in Grecia, a partire dal VI e dal V secolo, che nel mondo cristiano la lettura canora venne accompagnata da quella silenziosa fino a quando fu sostituita completamente. Questa prima grande svolta privò il testo della voce, ma lo arricchì – nei conventi del Medio Evo – con la ruminatio, un mormorio, un borbottio a bassa voce che aboliva la mediazione e favoriva un incontro diretto del lettore con il codice.
Una seconda grande svolta avvenne alla fine del XVIII secolo, quando i libri uscirono dalla tutela dei monaci, dei letterati e degli eruditi, i lettori aumentarono e si moltiplicò il tempo dedicato alla pagina scritta. La precedente invenzione della stampa e la successiva rivoluzione elettronica completano un quadro che riguarda certamente la storia di oggetti – i libri – ma soprattutto la storia degli atteggiamenti, dei comportamenti, delle abitudini, degli spazi e dei tempi dedicati alla lettura.
Oggi, nell”ambito delle aree culturalmente più avanzate come Stati Uniti ed Europa, si va prefigurando una terza svolta e si fa strada un modo di lettura “di massa”, anarchico e disordinato, che nasce principalmente dalla crisi delle strutture istituzionali ed ideologiche che fino a qualche decennio fa avevano sostenuto il preesistente “ordine della lettura”: la scuola, la Chiesa e la cultura progressista e democraticistica. Per l”uomo di oggi, diversamente da quello del passato, la lettura non è più il principale strumento di acculturazione e il libro è stato scalzato nella cultura di massa dalla televisione, che negli ultimi trent”anni ha visto una diffusione rapidissima e generalizzata.
L”operazione di ricostruire in una grande sintesi storica la storia della lettura ha coinvolto Jesper Svenbro, Malcolm Parkes, Jacqueline Hamesse, Paul Saenger, Roberto Bonfil, Anthony Grafton, Jean-François Gilmont, Dominique Julia, Reinhard Wittmann, Martyn Lyons, Armando Petrucci. La cura del testo è di Guglielmo Cavallo, professore di Paleografia greca all”Università “La Sapienza” di Roma e socio corrispondente dell”Accademia dei Lincei, e di Roger Chartier, Directeur d”Etudes all”Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi.