Nel corso del Duecento si pone per la prima volta, in tutta la sua complessità, il problema della corporeità del Papa, proprio perché il tema della dignità papale ‘che non muore’ non può essere separato da quello relativo alla caducità del Papa inteso nella sua dimensione di persona fisica profondamente caratterizzata dalla transitorietà e dalla ‘miseria’. Diventa così essenziale verificare ruolo e struttura dei rituali e della simbologia che la Chiesa mette in opera nel XIII secolo allo scopo di superare la contraddizione tra la caducità fisica del Papa e la continuità istituzionale del suo ufficio, in modo da poter intraprendere, dal punto di vista ecclesiologico, una ricerca sulla relazione tra le funzioni temporali del Papa e le istituzioni simboliche della Chiesa. Lo studio delle immagini diventa dunque una fonte privilegiata per la ricostruzione della storia del papato medievale, soprattutto in merito a due questioni: da una parte, il passaggio dalla definizione del Papa come ‘vicario di Pietro’ a quella del Papa come ‘vicario di Cristo’; dall’altra, l’appropriazione ecclesiastica di simboli e riti di origine imperiale (imitatio imperii). La novità dell’identificazione del Papa con il ‘vicario di Cristo’, cioè con san Pietro stesso, viene attribuita da Paravicini Bagliani al pontificato di Innocenzo III (1198-1216): attraverso l’uso rituale della Cattedra e delle Chiavi, questa identificazione simbolica permette il progressivo avvicinamento del Papa a Cristo, in una posizione superiore a quella di ogni altro uomo, tanto da rappresentare l’idea della centralità e della ‘pienezza divina’ del potere papale, insieme ecclesiale e temporale. Tutte le rappresentazioni iconografiche del papato del XIII secolo, in particolare quelle relative a Bonifacio VIII (1294-1303), sono dunque funzionali alla ridefinizione della portata del potere giurisdizionale della Chiesa e alla conferma del ruolo politicamente preminente del Papa, nella sua qualità di ‘vescovo regnante’ e di ‘corpo apostolico della Chiesa’ che riceve il suo potere unicamente da Cristo. Del resto, l’altro aspetto della questione iconografica riguarda i fenomeni di ‘trasmigrazione’ in ambito ecclesiale dei simboli di potere imperiale, tra i quali soprattutto la tiara, la ‘corona del Papa’, sottoposta in questa epoca a importanti reinterpretazioni simboliche che puntano alla rappresentazione della centralità politico-spirituale del papato e alla definizione del Papa nei termini di ‘vero imperatore’.