Io sono la verità

Per una filosofia del cristianesimo


Caratteristica di questo studio del filosofo francese consiste nel comprendere filosoficamente il cristianesimo. Ciò diviene possibile solo accettando radicalmente quanto è racchiuso nel più impegnativo detto di Cristo: «Io sono la via, la verità e la vita». Da esso si esplica una realtà portatrice di categorie filosofiche alternative a quelle di ogni filosofia mondana. L’affermazione: «Io sono la verità» può essere adeguatamente compresa solo rispettandone la gerarchia dei termini nei quali è chiaramente indicato il primato di Cristo sulla verità. Questo è un primato assoluto e non reversibile perché è una rivelazione divina, la quale per sua natura non è altro che autorivelazione. Dio, infatti, quando si rivela non rivela altro che se stesso: «Rivelarsi agli uomini per Dio non potrebbe significare altro che partecipare loro la propria autorivelazione eterna», cioè il suo figlio Gesù Cristo. Questo fa sì che la verità del cristianesimo sia una verità fenomenologica pura che riguarda «non ciò che si mostra, ma il fatto di mostrarsi». Il carattere di pura manifestazione della verità cristiana non è conseguenza di un atto di fede, ma il frutto di una rigorosa indagine fenomenologica già ampiamente sviluppata da Michel Henry nel suo fondamentale lavoro L’essence de la manifestation del 1963 e che egli sintetizza dicendo che l’essenza della verità, poiché riguarda il fatto di mostrarsi in quanto tale, si differenzia e si contrappone alla “verità del mondo” che, avendo bisogno di qualcosa che si mostra per essere vera, è propriamente rappresentazione. Ma come e dove diviene accessibile la verità di Dio? Nella Vita, che non è qualcosa d’altro da Dio ma Dio stesso nella sua essenza. L’autore costruisce così una “teologia” che pone al suo centro la Vita, questa realtà troppo spesso trascurata e che invece è fondamentale per comprendere le più ardite ed enigmatiche proposizioni del cristianesimo. Sviluppando una fenomenologia “trascendentale” della vita in dialettica contrapposizione con una fenomenologia del mondo, Henry analizza il tema centrale del cristianesimo che è la relazione della Vita con il vivente, cioè del Padre con il Figlio e di questi con l’uomo. Da tale analisi emergono alcuni capisaldi del pensiero cristiano quali il primato della generazione sulla creazione che comporta una considerazione totalmente diversa della nascita che non è più un venire al mondo ma alla vita, e la riscoperta del vero Sé dell’uomo nell’ipseità originaria del primo Figlio, il Cristo che è la Via attraverso la quale ogni io è dato a se stesso.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1997
Recensito da
Anno recensione 1999
Comune Brescia
Pagine 320
Editore