Islam italiano

Viaggio nella seconda religione del paese


L’autore è tra gli studiosi più attenti della presenza islamica nel nostro paese ed è stato tra i primi a tentare di avvicinare senza pregiudizi il multiforme panorama dell’immigrazione che proviene da quell’area religiosa. Il volume muove dalla constatazione che l’islam è oggi la seconda religione in Italia; i suoi aderenti stanno faticosamente organizzando una rete di luoghi di culto adeguata alla dignità della loro fede; ha pratiche rituali rigorose. L’autore sottolinea la tendenza a negare e nascondere questi elementi, lasciando montare la paura nei confronti dei fedeli musulmani: un atteggiamento che si concretizza con la proclamazione di sillogismi astratti (islam = fondamentalismo) e di opinioni senza ancoraggio a fatti, rendendo impossibile il decollo di una cultura del dialogo. Il dialogo interreligioso, di cui Allievi è attento analista, presuppone invece la conoscenza reciproca. Allo stesso tempo il volume sottolinea la necessità di affrontare in forme non ambigue la questione dei gruppi islamici radicali prendendone decisamente le distanze. Scrive l’autore che raramente ci si avvicina alle persone di fede islamica senza un presupposto di superiorità, una benevola tolleranza che non va oltre la superficie di fuggevoli contatti. Per questo motivo il saggio è strutturato come un lungo viaggio all’interno delle tante comunità italiane, in cui convivono i primi immigrati con i giovani della terza generazione. Al termine di questa attenta ricognizione emerge un islam italiano fatto di volti e di corpi pieni di dignità. Troppo spesso, lamenta Allievi, l’islam italiano viene analizzato come se si trattasse di una realtà statica: le interpretazioni sugli immigrati islamici sono prigioniere di una immagine vecchia, che corrisponde sempre meno alla condizione odierna. Anche la richiesta di apertura di moschee e di luoghi di culto non “residuali” deve essere letta con favore, perché segna il radicamento di persone nella nuova comunità di accoglienza e la richiesta di una legittimità spirituale che conta anche un numero crescente di convertiti (il cui ruolo è importante – sottolinea Allievi – in termini di garanzie e di costruzione di un ponte tra l’islam e l’Europa). Per i giovani musulmani nati in Italia l’islam è un elemento identitario del tutto compatibile con i riferimenti fondativi della cultura europea (democrazia, pluralismo, laicità delle istituzioni). Anzi, conclude Allievi, possono diventarne i guardiani più attenti, perché li difendono dalla strapotere della maggioranza cristiana: i giovani musulmani guardano avanti anziché indietro, vicino anziché lontano.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2003
Recensito da
Anno recensione 2003
Comune Torino
Pagine 272
Editore