I movimenti nella Chiesa


Oggi vengono definite con il termine univoco di movimenti quelle organizzazioni ecclesiali che in altre epoche sono state chiamate ordini, congregazioni, istituti. Capire come si collocano all’interno del cristianesimo del XXI secolo è il compito che si è dato il curatore del fascicolo, Alberto Melloni, il cui intervento sottolinea la fine dell’uniformità del mondo cattolico, di cui i movimenti sono una manifestazione. Gli interventi di Andrea Gianotto, André Vauchez, Emile Poulat, Jean Paul Durand, David Lehmann danno conto del cammino storico dei movimenti – facendo risaltare come lungo tutta la storia della Chiesa siano continuamente sorte delle correnti portatrici di richieste di rinnovamento da un lato e di tensione verso la fondazione del regno di Dio dall’altro – mentre quelli di Enzo Pace e Luca Diotallevi focalizzano le questioni problematiche poste dai movimenti e con cui si confronta l’universo cattolico. E’ soprattutto a seguito del Concilio Vaticano II che si assiste all’esplodere dell’esigenza di vivere in modo più diretto e personale la propria fede. Il percorso, si sottolinea nel fascicolo, non è ancora completato e rimane aperto il problema relativo a chi e come regolerà la compresenza di movimenti diversi per stile e riferimenti spirituali, della cui presenza non bisogna stupirsi in quanto si tratta di una risposta adeguata alla complessità della modernizzazione. Si è infatti assistito alla graduale accettazione da parte della gerarchia ecclesiastica della differenziazione per carismi e specializzazioni funzionali. Ciò è dovuto principalmente alla differente concezione ( da parte ad esempio degli aderenti all’Azione Cattolica rispetto a quelli di CL) dell’essere cristiano e di come ci si sente parte della chiesa cattolica. Contemporaneamente, rileva Enzo Pace, la domanda religiosa si è diversificata in conformità a bisogni di senso che non potevano più essere soddisfatti dalle forme organizzative storicamente definite. La galassia dei movimenti viene considerata come una modalità di funzionamento del sistema di credenza: attualmente l’autorità ecclesiastica appare incerta se offrire pari opportunità per tutti o stilare una scala gerarchica in relazione alla capacità di obbedienza. Non si corre il rischio di una settarizzazione all’interno del cattolicesimo, scrive Diotallevi, in quanto esso è riuscito a raccogliere le sfide della modernizzazione sociale, sia sul piano societale che su quello organizzativo. Vi è però il pericolo di affrontare la crescente complessità socio- religiosa lasciando crescere il proprio pluralismo senza riuscire o volere individuare la differenza tra quei movimenti che costruiscono reti di comunità poste a fianco delle comunità ecclesiali e quelle associazioni che vivono dentro le comunità e che le vivificano.

Dati aggiuntivi

Anno pubblicazione 2003
Recensito da
Anno recensione 2003
Comune Brescia
Pagine 181
Editore