The Times Literary Supplement


Uno degli ultimi numeri del prestigioso settimanale TLS è in gran parte dedicato all'antropologia. Il dossier viene aperto da un articolo di Ernest Gellner (professore di Antropologia sociale all'Università di Cambridge, GB:cfr. il suo recente Ragione e religione, il Saggiatore 1993) dal titolo "What do we need now? Social anthropoly and its new global context": gli eventi del 1989 hanno posto fine non solo al bipolare equilibrio del terrore ma anche al vecchio equilibrio ideologico, ponendo la necessità di riformare i concetti che adoperiamo per descrivere il mondo. Quale contributo può venire dall'antropologia sociale? Ad esempio lo studio del nazionalismo o, più in generale, dei legami tra organizzazione sociale e cultura. L'Autore mette in luce da una parte i meriti della sociologia e la filosofia, dall'altra le sue principali mancanze in particolare debole ispirazione teorica, l'eccessiva attenzione al "significato", le concessioni all'ermeneutica (tutte le interpretazioni sono legittime) o al testualismo (la realtà è un testo), mentre la capacità di produrre risultati nel dominio della natura e nella produzione di ricchezze ripropone un criterio oggettivo per discriminare fra i vari sistemi culturali. La disugualianza fra i sistemi di significato è il fatto centrale del mondo contemporaneo. Quel che oggi a suo parere occorre è tracciare una mappa complessiva delle forme sociali possibili, una tipologia delle società e delle istituzioni. I risultati del lavoro degli antropologi in passato erano basati sul combinare il senso della diversità delle visioni della società con la valutazione del reale, dei condizionamenti non culturali che operano nella società e la mantengono stabile o ne provocano il cambiamento. La speranza di elaborare una nuova mappa delle nostre opzioni e delle varietà della vista sociale è legata al mantenimento di entrambi questi punti di vista.
Seguono interessanti saggi di Alex De Waal ("In the disaster zone") sull'antropologia e l'ambiguità degli aiuti ai paesi africani, di Adam Kuper ("Adaptable man") sulla questione della diversità delle forme di vita dell'uomo. Completano il dossier un contributo di Mark Ridley sulla sociobiologia, ampie recensioni di due volumi di argomento demografico e di diverse opere dedicate ai rapporti tra antropologia, etnografia e arte fotografica e cinematografia.
Molto utile la consultazione della rubrica finale "Listings", in cui vengono segnalate le principali novità editoriali della settimana suddivise per materia.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1993
Anno recensione 1993