La forza dell'esempio. Il paradigma del giudizio


Che cos’è l’esemplarità? Come può qualcosa di unico possedere un significato universale? Di che natura sono la forza esercitata dall’esemplarità e il giudizio che ci svela? Come può la forza dell’esempio affermarsi in contesti lontani e differenti sia tra loro, sia da quello di origine? Partendo dalla Critica della facoltà del giudizio di Kant, attraversando, tra gli altri, la riflessione di Arendt, Rawls, Dworkin e Habermas, l’Autore presenta e analizza la concezione della validità universale applicandola ai grandi temi filosofico-politici quali la ragione pubblica, i diritti umani, il male radicale, la sovranità, il repubblicanesimo, l’identità europea e la religione nella sfera pubblica. Tra gli obiettivi di questa ricerca vi è quello di contribuire a ricostruire la normatività del giudizio e il suo funzionamento nell’ambito pubblico, sondando «la fecondità del paradigma del giudizio e della sua nozione di esemplarità su un insieme di terreni ove la filosofia politica è oggi chiamata ad affrontare le sue sfide più dure: la giustificazione e il far valere effettivamente i diritti umani, la discussione intorno all’identità europea, la rivisitazione della classica separazione tra filosofia e politica nelle nostre società post-secolari» (p. 12). Questo lavoro prende criticamente le mosse dalla considerazione del fatto che la forza dell’esempio ha vissuto finora una sorta di marginalizzazione rispetto ad altre due forze, quella delle cose (ciò che esiste, ciò che è nel mondo) e quella delle idee (ciò che deve essere), incontrando risalto e significatività in un solo ambito particolare, quello estetico. L’obiettivo del volume è quello di esportare il modello di normatività dell’esemplarità oltre il dominio dell’estetica al fine di corroborare una concezione non fondazionalista della validità. L’esemplarità si manifesta secondo due modalità distinte; a volte essa incorpora e riflette una normatività già nota (sappiamo già di che cosa un esempio è un esempio), altre volte essa è «pura e innovativa», al punto che «[…] solo in seguito riusciamo a identificare quel momento normativo così potentemente riflesso nell’oggetto o nell’azione che abbiamo di fronte» (p. 19). Le rivoluzioni politiche e l’istituzione di nuove religioni assumono sovente questo secondo aspetto, incorporando un’attrattiva inedita che spinge a seguire il loro insegnamento fondato sull’esemplarità. Proseguendo la ricerca precedente, che analizzava l’esemplarità dalla prospettiva del nesso di autenticità e validità, nonché del rapporto tra giustizia e diritto, l’Autore aspira a fornire un modello operativo della forza dell’esempio per la filosofia politica e per la normatività in generale.

Dati aggiuntivi

Autore
  • Alessandro Ferrara

    è docente di Sociologia dei processi culturali presso l'Università di Parma.

Anno pubblicazione 2008
Recensito da
Anno recensione 2009
ISBN 9788807104367
Comune Milano
Pagine 262
Editore