Le diverse tradizioni religiose hanno spesso riconosciuto nel dominio del corpo e dello spirito una forma privilegiata di relazione con il sacro e con il divino. Governare le passioni, gli appetiti e gli impulsi della carne e dello spirito attraverso pratiche di ascesi – il digiuno, l’astinenza sessuale, la povertà e la mendicità, la clausura e l’isolamento, finanche nelle forme più estreme – consente di prepararsi, individualmente o collettivamente, all’incontro con Dio, o più semplicemente ad accogliere oltre ogni possibile distrazione terrena il suo messaggio. Questa concezione del mondo come fonte di allontanamento dal divino ha radici antiche ed è presente in numerose tradizioni religiose e filosofiche, le quali condividono la concezione di un’anima almeno in parte separata dal corpo, in grado di vivificarlo così come di separarsene per rivolgersi nuovamente alla dimensione divina. Rinunciare al mondo terreno è dunque una modalità di riavvicinamento al divino che, tuttavia, se portata alle sue estreme conseguenze, può sfociare, per esempio, nella concezione gnostica di un mondo assolutamente illusorio creato da un cattivo demiurgo.
Il ciclo di conferenze del Centro Studi Religiosi della Fondazione Collegio San Carlo, come di consueto diviso in due parti (ottobre 2023-gennaio 2024 e febbraio-maggio 2024), vuole approfondire il modo in cui le diverse tradizione filosofiche e religiose hanno contemplato e giustificato anche le più estreme forme di rinuncia al mondo.
Nella prima parte si indagherà la discesa dell’anima nel corpo e la sua possibile risalita all’Uno in Plotino; le regole di purità del Levitico che consentono di essere in presenza della sacertà di Dio senza esserne uccisi; l’ascesi praticata dalle Madri del deserto nel cristianesimo del primo secolo; la lotta che è necessario intraprendere contro il proprio corpo e la propria anima nell’esperienza mistica sufi; e il metodo sviluppato da Patanjali negli Yogasutra per ottenere l’affrancamento dalle ragioni del dolore e il raggiungimento dell’isolamento e della piena concentrazione.
Nella seconda parte sarà approfondita l’importanza della preghiera continua nella tradizione monastica bizantina medievale; la molteplicità delle forme di ascesi, anche estreme, giapponesi; la ripresa filosofica del tema religioso dell’ascesi nel corso del XIX secolo; le forme di rifiuto della modernità nel protestantesimo statunitense; e le forme in cui una rinnovata riflessione sulla rinuncia e l’ascesi può rivelarsi utile per affrontare le sfide di un mondo contemporaneo sempre più fonte di confusione e distrazione.
Con il contributo di:
Scarica il programma
Riepilogo
Anno accademico | |
---|---|
Tema |
|
Periodo |