Negli ultimi anni si è verificata un’ampia diffusione delle più diverse pratiche di filosofia per bambini. Talvolta queste pratiche hanno elaborato rigidi protocolli, in altri casi si sono sviluppate empiricamente metodologie plurali sulla base delle singole sensibilità individuali. Altrettanto diversa è stata la concezione della filosofia utilizzata come base del lavoro didattico ed educativo: la filosofia come introduzione alle pratiche democratiche, come ricerca della verità, come costruzione di un’argomentazione logica, come forma di avviamento alla conoscenza scientifica. Meno sviluppato, invece, è stato il lavoro educativo con i bambini attraverso la valorizzazione del ruolo del sapere filosofico nell’analisi delle questioni etiche; ed è proprio su questo terreno che si muove il progetto pluriennale Piccole ragioni. Filosofia con i bambini realizzato dalla Fondazione Collegio San Carlo e dall’Assessorato all’Istruzione del Comune di Modena.
Lo scopo del progetto – quest’anno dedicato al tema Complessità, dopo quelli degli scorsi anni dedicati a «Il bene e il male», «Utopia», «Ordine/disordine», «Autonomia», «Cittadinanza» e «Sapere» – consiste nel favorire nel bambino lo sviluppo di una riflessione critica sulle diverse forme della conoscenza etica, talvolta trascurate o considerate poco significative rispetto, ad esempio, all’interesse riservato all’intelligenza cognitiva e al riconoscimento delle emozioni. Una maggiore attenzione alle questioni etiche dovrebbe far nascere nel bambino una prima consapevolezza di fronte alla sfera dell’agire collettivo e della vita in comune, in modo che i valori necessari alla convivenza pacifica, al rispetto degli altri e all’accettazione delle regole possano essere attivamente interiorizzati perché prodotti da un sapere fondato sull’esperienza in grado di costruire abilità sociali. L’obiettivo è pertanto quello di far emergere e consolidare, discutendole collettivamente, le idee e le rappresentazioni riguardanti i temi etici già presenti nei bambini, considerati come pensatori capaci di elaborare una particolare visione del mondo e delle cose.
La filosofia con i bambini è un’opportunità di riflessione, uno spazio di scoperta in cui, a partire da un’ipotesi, la conoscenza si costruisce insieme, pezzo dopo pezzo, per tentativi ed errori. Il sapere filosofico può infatti fornire gli strumenti educativi e formativi adeguati a sviluppare la capacità critica dei bambini intesi come cittadini liberi, attivi e consapevoli, pronti a esercitare le loro domande di fronte ai problemi posti dalla società contemporanea. Si tratta di questioni che interessano trasversalmente il mondo in cui viviamo e che riguardano temi come il rispetto dei diritti umani e la protezione dell’ambiente, la bioetica e la pace, l’integrazione socio-culturale e la giustizia, la libertà e l’uguaglianza, la verità e la felicità: quesiti impegnativi, a cui spesso non si possono fornire risposte facili né rassicuranti. I bambini, infatti, non devono essere sottratti all’esperienza del vivere nella sua complessità o preservati dalle contraddizioni e dagli ostacoli che la crescita comporta: solo così possono acquisire un pensiero autonomo e responsabile, il più possibile libero dai pregiudizi e dagli stereotipi indotti inevitabilmente dalla società. Da questo punto di vista, l’esercizio della filosofia può rivelarsi utile, poiché incoraggia una riflessione critica sulle forme di sapere consolidate.
Il progetto – che anche quest’anno sarà in parte aperto al pubblico e in parte riservato alle insegnanti delle scuole d’infanzia comunali che aderiscono al progetto – sarà inaugurato dall’incontro pubblico dal titolo Educazione alla complessità, tenuto da Mauro Ceruti, in programma per martedì 18 ottobre 2016 alle ore 17 presso la Fondazione San Carlo, con l’introduzione di Gianpietro Cavazza e Roberto Franchini.
Lo scopo del progetto – quest’anno dedicato al tema Complessità, dopo quelli degli scorsi anni dedicati a «Il bene e il male», «Utopia», «Ordine/disordine», «Autonomia», «Cittadinanza» e «Sapere» – consiste nel favorire nel bambino lo sviluppo di una riflessione critica sulle diverse forme della conoscenza etica, talvolta trascurate o considerate poco significative rispetto, ad esempio, all’interesse riservato all’intelligenza cognitiva e al riconoscimento delle emozioni. Una maggiore attenzione alle questioni etiche dovrebbe far nascere nel bambino una prima consapevolezza di fronte alla sfera dell’agire collettivo e della vita in comune, in modo che i valori necessari alla convivenza pacifica, al rispetto degli altri e all’accettazione delle regole possano essere attivamente interiorizzati perché prodotti da un sapere fondato sull’esperienza in grado di costruire abilità sociali. L’obiettivo è pertanto quello di far emergere e consolidare, discutendole collettivamente, le idee e le rappresentazioni riguardanti i temi etici già presenti nei bambini, considerati come pensatori capaci di elaborare una particolare visione del mondo e delle cose.
La filosofia con i bambini è un’opportunità di riflessione, uno spazio di scoperta in cui, a partire da un’ipotesi, la conoscenza si costruisce insieme, pezzo dopo pezzo, per tentativi ed errori. Il sapere filosofico può infatti fornire gli strumenti educativi e formativi adeguati a sviluppare la capacità critica dei bambini intesi come cittadini liberi, attivi e consapevoli, pronti a esercitare le loro domande di fronte ai problemi posti dalla società contemporanea. Si tratta di questioni che interessano trasversalmente il mondo in cui viviamo e che riguardano temi come il rispetto dei diritti umani e la protezione dell’ambiente, la bioetica e la pace, l’integrazione socio-culturale e la giustizia, la libertà e l’uguaglianza, la verità e la felicità: quesiti impegnativi, a cui spesso non si possono fornire risposte facili né rassicuranti. I bambini, infatti, non devono essere sottratti all’esperienza del vivere nella sua complessità o preservati dalle contraddizioni e dagli ostacoli che la crescita comporta: solo così possono acquisire un pensiero autonomo e responsabile, il più possibile libero dai pregiudizi e dagli stereotipi indotti inevitabilmente dalla società. Da questo punto di vista, l’esercizio della filosofia può rivelarsi utile, poiché incoraggia una riflessione critica sulle forme di sapere consolidate.
Il progetto – che anche quest’anno sarà in parte aperto al pubblico e in parte riservato alle insegnanti delle scuole d’infanzia comunali che aderiscono al progetto – sarà inaugurato dall’incontro pubblico dal titolo Educazione alla complessità, tenuto da Mauro Ceruti, in programma per martedì 18 ottobre 2016 alle ore 17 presso la Fondazione San Carlo, con l’introduzione di Gianpietro Cavazza e Roberto Franchini.
Riepilogo
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