La paura, intesa come emozione primaria, accompagna l’incerta esistenza dell’uomo fin dall’origine e in quanto tale appare ineliminabile dall’orizzonte vitale degli individui e delle società. Quel che muta nel tempo e secondo il contesto sono le culture all’interno delle quali viene elaborata assumendo nomi e figure che la dislocano dall’indicibile entro l’ordine del mondo e consentono di individuare procedure di rassicurazione e protezione. I rituali, i contesti di credenza e gli atti apotropaici rispondono alla necessità di risolvere la paura secondo una grammatica della condivisione la cui efficacia dipende non tanto e non solo dall’esistenza effettiva del pericolo quanto dal suo riconoscimento sociale. L’antichità classica ci appare in questo senso come l’epoca di una perduta comunità in cui norme costitutive, rituali e condotte individuali erano rese armoniche dalla persistenza del legame mitico-religioso. Il medioevo cristiano avvia una divaricazione tra salvezza individuale e collettiva, tra virtù e politica, in cui la condotta dei singoli non è giustificata dalla salvaguardia della polis, ma dalla promessa di un futuro che è al di là delle minacce terrene. Tale divaricazione si compie con lo Stato moderno che inaugura, con Hobbes, una figura del pericolo talmente esiziale per la sicurezza dei singoli da legittimare lo stato stesso come forma di rassicurazione, rivelando il significato politico del governo della paura. Nell’epoca contemporanea è invece la categoria di rischio a dettare un nuova configurazione dell’incertezza. La convinzione di avere razionalizzato l’imprevedibile e di avere ridotto il ruolo della struttura mitico-religiosa genera la possibilità di un calcolo razionale del pericolo come moderna strategia di sicurezza. Privato dei contesti rituali condivisi che ne ‘garantivano’ l’efficacia, il rischio proietta la paura nella dimensione delle attese individuali, intensificando il processo della modernità e sfociando in forme inedite di ansia e perdita del sé. Il ciclo di lezioni del Centro Culturale intende ripercorrere i momenti più significativi di questo processo rivolgendo particolare attenzione alle trasformazioni dei contesti passionali e, più in generale, alle forme attraverso le quali l’individuo moderno si è compreso e costituito.
Riepilogo
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