Da Max Weber in poi il “disincanto del mondo” è sembrato un elemento essenziale per comprendere il moderno. La progressiva erosione del sacro e il tramonto delle grandi ideologie farebbero ormai parte della condizione dell’uomo di oggi. Tuttavia, altri fenomeni peculiari del mondo contemporaneo sembrano sfumare la dicotomia tra incanto e modernità per avanzare l’ipotesi di un “reincantamento” del mondo capace di convivere con la desacralizzazione.
Un terreno efficace per saggiare questa ipotesi è costituito dalle nuove immagini ‘religiose’ che popolano il nostro quotidiano universo visuale. Secondo un approccio antropologico, anche le immagini da cerimonia – per esempio gli album e le videocassette da matrimonio – possono essere considerate luoghi di elaborazione di nuovi miti e di nuovi riti. Introducendosi nel campo religioso tradizionale per illustrarlo e ricordarlo, i mezzi visivi sembrano infatti acquistare una crescente capacità di autonoma produzione simbolica.
Un effetto analogo si verifica sul terreno delle apparizioni. Per parafrasare Benjamin, le sacre visioni nell’epoca della riproducibilità tecnica affidano un ruolo centrale all’immagine fotografica e alla videoripresa: se non è più sufficiente vedere la divinità, diventa necessario catturarla in un’immagine oggettivata. Tra queste percezioni del sacro e la fruizione cinematografica e televisiva si viene così a delineare un’affinità alimentata dal moderno immaginario di massa e da una tecnica capace di costituirsi come fonte di nuova ‘aura’.
Anche nel nuovo contesto pubblicitario, dove i prodotti vengono sostituiti da paesaggi, valori, ricordi che rinviano alle grandi questioni dell’esistenza, si moltiplicano i motivi religiosi. E le radici dell’immaginario cristiano tradizionale ricompaiono in forme inventive, fluttuanti e frammentate, pronte per essere riutilizzate da ciascuno secondo un proprio bricolage spirituale.
Nel cammino verso il superamento di una modernità imposta, anche il cristianesimo africano modifica le rappresentazioni della fede: la ‘colonizzazione degli immaginari’ sembra lasciare il posto a una ripresa di identità che dialoga con i modelli iconografici della tradizione.
Con tali sondaggi, il seminario prosegue la riflessione sulla questione delle immagini nelle religioni del Libro, cercando di cogliere le trasformazioni dell’esperienza religiosa e i tratti che la caratterizzano alle soglie del nuovo millennio.
Riepilogo
Anno accademico | |
---|---|
Tema |
|
Periodo | |
Informazioni e contatti | Le lezioni si sono svolte presso la Fondazione Collegio San Carlo, via San Carlo 5, Modena,Tel. 059/421240, fax 059/421260 e-mail: csr@fondazionesancarlo.it, www.fondazionesancarlo.it |