Ambiente. Tra natura, storia e cultura (II)

Ciclo di lezioni, febbraio - aprile 2019


Dopo la svolta ecologista degli anni Settanta e Ottanta del Novecento, la questione ambientale sembra essere di nuovo tornata al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Mai come negli ultimi tempi, infatti, la politica internazionale si sta interrogando sui modi più efficaci per limitare i danni provocati dall’inquinamento, specie quello atmosferico, mentre in molti paesi sta crescendo la consapevolezza della gravità dei disastri naturali, considerati una delle principali cause delle differenze socioeconomiche tra le varie zone del mondo. Questi processi stanno avvenendo in modo tutt’altro che pacifico e condiviso, data la difficoltà di trovare un punto di intesa tra gli attori in campo, che spesso difendono interessi in contrasto tra loro. Ciò che da più parti si auspica, però, è il superamento di una concezione unilaterale dell’ambiente, a favore di una visione che guardi all’uomo come una parte integrante della natura e non come un elemento ad essa estraneo.

Un obiettivo che cerca di perseguire anche la seconda parte del ciclo di conferenze che il Centro Culturale della Fondazione Collegio San Carlo di Modena dedica per l’anno accademico 2018/2019 al tema “ambiente”. Se nella prima parte degli incontri si è privilegiato uno sguardo di lungo periodo, che ha permesso di riservare ampio spazio alla ricostruzione di fasi e momenti del passato considerati fondamentali per la definizione e la percezione del rapporto tra uomo e ambiente, gli appuntamenti previsti tra febbraio e aprile si rivolgeranno soprattutto all’analisi delle trasformazioni avvenute nella contemporaneità. Anche oggi l’ambiente continua a essere in gran parte identificato con la natura, i cui equilibri devono essere preservati e tutelati non solo per garantire la sopravvivenza del genere umano sul pianeta, ma anche come bene in sé. In vista della salvaguardia di questo immenso patrimonio, la comunità scientifica ha adottato modelli previsionali sempre più sofisticati, che non fanno riferimento soltanto alle tecniche classiche impiegate dalla climatologia e dalla meteorologia, ma si affidano agli strumenti resi disponibili dall’intelligenza artificiale. Questi strumenti permettono di apprezzare in modo quanto mai preciso variazioni e oscillazioni, anche minime, su scala locale e globale, come nel caso degli studi dedicati all’innalzamento della temperatura o all’entità dell’effetto serra, grazie ai quali si può ora individuare e distinguere con una discreta plausibilità cause antropiche e cause naturali. Tali ricerche hanno dimostrato non solo l’intensità dei cambiamenti climatici in atto e come la loro incidenza sia visibilmente aumentata nel corso degli ultimi tre secoli, a partire almeno dalla rivoluzione industriale, ma anche come lo sfruttamento intensivo della natura contribuisca in modo significativo, quando non determinante, all’innesco di processi sociali ed economici di ampia portata, tra i quali gli spostamenti forzati di gruppi umani o lo scoppio di conflitti per l’accesso delle risorse. Ciò comporta la necessità di superare teorie e visioni tradizionali, di stabilire una gerarchia tra le differenti interpretazioni che vengono fornite di dati e risultati e di mettere in dubbio luoghi comuni e pregiudizi, sedimentati nel tempo e talvolta amplificati da un dibattito pubblico interessato non di rado a una trattazione semplificata, se non superficiale, di questioni complesse.

Oltre alla prospettiva scientifica e naturalistica, di recente si sono fatti strada altri modi di guardare al contesto in cui l’uomo vive e opera o si sono addirittura creati ambienti inediti, prima del tutto sconosciuti. L’influenza delle tecnologie digitali su ogni aspetto dell’esistenza ha infatti modificato la natura delle relazioni interpersonali e reso meno evidente la distinzione tra possibile e reale, spingendo la riflessione etica ad analizzare le peculiarità di questi contesti comunicativi e a ripensare i codici di comportamento a loro legati. Anche le arti hanno fornito una nuova immagine dell’ambiente. Le installazioni e le performance contemporanee non si limitano più a descrivere e a rappresentare il mondo esterno, a modificare come è avvenuto per gran parte dell’età moderna la natura in paesaggio, ma provano a integrare attivamente il territorio all’interno dell’esperienza estetica, anche attraverso l’occupazione degli spazi naturali e il coinvolgimento diretto degli spettatori al loro interno. L’ampio ricorso alla multimedialità rende ormai quasi indistinguibili i confini tra campo artistico, ambito naturale e sfera virtuale, fino a giungere a una quasi completa identificazione e fusione tra tutti questi elementi. Richiamandosi in modo più o meno esplicito allo sperimentalismo delle avanguardie storiche, l’arte contemporanea riporta così in primo piano l’indagine sullo statuto della creazione artistica e sui caratteri che rendono tale un’opera d’arte, in modo da offrire un punto di vista originale sull’ambiente, ponendoci di fronte alla possibilità di ridefinire i limiti e le responsabilità delle azioni umane rispetto a ciò che ci circonda.

Le conferenze del ciclo Ambiente saranno trasmesse in diretta web sul sito www.fondazionesancarlo.it.

 

Con il contributo di:

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Riepilogo

Anno accademico
Tema
  • Ambiente
Periodo
Informazioni e contatti La partecipazione è libera e a richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni è organizzato dalla Fondazione Collegio San Carlo di Modena, ente accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva di accreditamento degli enti di formazione del personale della scuola n. 170/2016. Le lezioni si tengono presso la sede della Fondazione, in via San Carlo 5, Modena. 059.421240, cc@fondazionesancarlo.it

Conferenze

15/02/2019

Spazi virtuali, isolamento e relazioni nell'età tecnologica

Adriano Fabris

Centro Culturale

01/03/2019

Analisi di cause e impatti del riscaldamento globale

Antonello Pasini

Centro Culturale

15/03/2019

L’inquinamento atmosferico nelle aree urbane

Grazia Ghermandi

Centro Culturale

22/03/2019

La fotografia come documento e come opera d’arte

Angela Madesani

Centro Culturale

05/04/2019

Gli oggetti sonori come attori sociali

Guido Barbieri

Centro Culturale