Nell’analisi della società politica contemporanea nessun fattore può essere analizzato in modo isolato, perché numerosi e fondamentali sono gli elementi di dipendenza reciproca tra ambiti diversi (per esempio tra questione militare e sviluppo dei mercati economici), soprattutto in prospettiva europea. Negli ultimi anni il discorso pubblico sull’Unione Europea si è però concentrato, soprattutto a livello mediatico, sull’aspetto della progressiva integrazione economica, lasciando spesso in secondo piano i desideri e le speranze di una nuova organizzazione politica, sociale e culturale che hanno caratterizzato lo sviluppo del progetto europeo a partire dal secondo dopoguerra. Tali desideri e speranze tuttavia possono essere considerati marginali solo temporaneamente, in quanto sono parte essenziale e costitutiva dell’identità europea, tanto per come essa si è delineata nel recente passato quanto per come essa dovrà delinearsi nel prossimo futuro. Diventa dunque necessaria una nuova forma di dibattito politico che, oltre a fornire precise informazioni sulle questioni europee, miri a creare un ambito di discussione pubblica sulla validità dei diversi modelli di sviluppo dell’Europa politica, con particolare attenzione ai problemi tuttora aperti della costituzione, della carta dei diritti, della ridefinizione delle competenze nazionali e sovranazionali, dei criteri di ‘allargamento’ e delle politiche comuni in materia di difesa, sicurezza, tassazione, produzione economica e biotecnologie.
A partire dalla verifica di questa necessità, il seminario del Centro Culturale intende approfondire le questioni legate al tema della sicurezza collettiva, sia essa fondata sugli apparati militari, sugli aspetti strategici o sui trattati internazionali, e ai concetti di frontiera e di confine, considerate nella loro portata non solo storico-culturale, ma anche e soprattutto nella loro rilevanza sulla politica europea contemporanea. In questo senso risulta evidentemente necessaria una riflessione sui processi di costituzione dell’Europa politica, tenendo presente le varie fasi della dialettica tra universalismo e regionalismo, al fine di verificare le prospettive dell’attuale dibattito politico-culturale sulla natura e sulle prospettive di allargamento dell’Unione Europea. L’attenzione del seminario sarà inoltre dedicata alle questioni che i concetti di frontiera e di confine pongono sul versante pratico della sicurezza geopolitica, che a sua volta implica una profonda riflessione su numerosi aspetti di politica estera in cui nuovamente si pongono problemi di comuni politiche europee, dalle questioni di sicurezza strategica e militare allo sviluppo dei rapporti diplomatici e delle relazioni internazionali, dal controllo dei flussi migratori all’individuazione dei concreti fronti di tensione militare, dalla lotta al terrorismo internazionale alla ridefinizione del ruolo e delle funzioni degli organismi sovranazionali in un mondo globalizzato da un punto di vista economico-finanziario, ma esposto a ripetute e violente, benché locali, tensioni belliche legate alla rinascita dei radicalismi etnico-culturali che impongono una riflessione sui problemi legati ai nuovi confini di cittadinanza, a metà tra ridefinizione dei diritti politici e strutturazione del mercato del lavoro.
Riepilogo
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