Ogni rappresentazione del mondo è approssimativa, perché tra la matita che disegna e il mondo c’è sempre una distanza, una differenza incolmabile, piena di imprescindibili riferimenti culturali. Nel caso delle 50 mappe e carte della Biblioteca Poletti, databili tra il XVIII e il XIX secolo, e riviste da Gianni Valbonesi, l’intervento di interpretazione è dichiarato e quindi evidente lo iato che esiste tra la realtà e l’immagine che di essa vien data. In questo caso ridisegnare le mappe e le carte significa manifestamente “ridisognare” un mondo più o meno differente, in cui i luoghi si confondono, i mari diventano cieli e si riempiono di stelle, le flore e le faune dei paesi esotici invadono le pianure padane delle vecchie carte estensi, i mondi si riflettono specularmente in planisferi dell’assurdo. A volte l’intervento artistico è vistoso ed evidente, a volte nascosto e segreto, bisogna andarlo a cercare con pazienza ed attenzione, potendo solo così scoprire le meraviglie che all’occhio veloce e distratto passerebbero sicuramente inosservate.
Gianni Valbonesi vive e lavora a Modena. Viaggiatore instancabile, coltiva e trasferisce nei collages che realizza ormai da quarant’anni, cimeli, suggestioni, simboli, ispirati non solo al suo amore per i viaggi e l’avventura, ma anche ai suoi numerosi e vari interessi che spaziano dalla geografia alla cartografia, dalla musica all’antropologia e alla linguistica, dalla filatelia e numismatica all’enologia e gastronomia. Un lavoro analogo a quello sulle mappe della Biblioteca Poletti è stato realizzato da Valbonesi a Carpi nel 1986 su di un consistente nucleo di mappe catastali. Tra le sue ultime mostre personali si segnalano: nel 1998 Fuori Tema (Palazzo della Provincia di Modena), nel 2001 Collages de Gianni Valbonesi (Galerie Le Local di Poitier, Francia), nel 2002 Profili Gianni Valbonesi (Galleria Civica di Modena).