Le figurine nascono circa 150 anni fa grazie all’invenzione della stampa cromolitografica e alla felice intuizione pubblicitaria di Aristide Boucicaut, proprietario dei Grandi Magazzini Bon Marché di Parigi, che decise di farne omaggio ai propri clienti. Da quel momento sono diventate, e hanno continuato ad esserlo fino all’invenzione della televisione, uno dei più economici e capillari mezzi di diffusione di immagini, dando particolare rilievo a ciò che di volta in volta ha avuto la capacità di colpire l’immaginazione in quanto insolito, desiderabile od innovativo. Il cinema non poteva non diventare uno dei soggetti preferiti dalle figurine. È così che, sin dagli anni ’20, sono state emesse serie di figurine con scene di film o ritratti di attori famosi.
In mostra sono esposte alcune tra le più belle serie cinematografiche raffiguranti gli attori famosi tra gli anni ’20 e gli anni ’50. Si tratta soprattutto di fotografie in bianco e nero in alcuni casi raccolte in appositi album ricchi di didascalie. Oltre ai più noti attori di Hollywood vi si trovano numerosi attori italiani. Molto interessanti sono alcuni album dedicati alla storia del cinema tedesco dagli esordi agli anni ’30. Sono esposte, inoltre, diverse serie di cosiddette “cigarettes cards”, figurine emesse per lo più negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e utilizzate per rendere più rigidi i pacchetti di sigarette. Poiché la stragrande maggioranza dei fumatori era di sesso maschile, inizialmente, uno dei soggetti più comuni furono proprio le attrici. In mostra è presente inoltre una lunghissima serie di figurine fotografiche emessa negli anni ’50 dalla ditta italiana V.A.V.