Soggetto, regia e progetto scenico: Silvio Panini
Traduzione in dialetto modenese e adattamento: Paolo Pagliani
Musiche: Paolo Grandi e Tiziano Popoli
Costumi: Loredana Averci
Attrici: Loredana Averci e Barbara Corradini
Soprano: Paola Garavaldi
“Con la scrittura di Georgiche, il contadino latino Virgilio ci lascia un’opera che è nello stesso tempo un grande poema epico e un razionalissimo manuale di agricoltura: ancora oggi le lavorazioni fondamentali dell’agricoltura biologica coincidono con quelle proposte da Virgilio. Nel poema si succedono, narrate con la medesima poesia, le descrizioni delle varie tecniche dell’innesto e del mitico orto di Alcinoo nell’Odissea; le Georgiche sono il libro sia delle tecniche sia dei miti dell’agricoltura: del loro fecondo rapporto. Per Virgilio il podere non è uno spazio, ma un mondo, un organismo vivente dalla cui osservazione l’agricoltore trae i suoi precetti. L’agire dell’agricoltore possedeva in origine, e fino a tempi recenti, una carica artistica, che è completamente scomparsa con la diffusione delle monocolture intensive, fertilizzate e sterilizzate sinteticamente. L’agricoltura, nella sua complessità colturale e culturale, è stata degradata dall’immissione delle molecole di sintesi che hanno enormemente facilitato, ma anche banalizzato il gesto produttivo del contadino. Colui che a scadenze bisettimanali irrora il proprio terreno di pesticidi e nebulizza concimi fogliari sui frutteti, non compie alcuna indagine conoscitiva, non percorre alcun sentiero euristico intorno ai problemi agronomici del podere, ma li elimina preventivamente. E preventivamente elimina anche ogni conoscenza intorno alla vita dell’organismo biologico che sta coltivando. Ciò che si sopprime non è solo il parassita, il microrganismo responsabile del deterioramento delle qualità organolettiche del prodotto agricolo, ma la propensione ad una relazione ecologica ed esplorativa con la terra, in altre parole si elimina la “vita del podere” dalla mente dell’agricoltore.
Lo spettacolo propone brani tratti dai quattro libri delle Georgiche in forma di concerto teatrale, eseguito da musicisti, cantanti, attori. La musica e il canto, il latino e le traduzioni in italiano e in dialetto modenese, dialogano tra loro e con la messa in scena fisica e simbolica delle azioni fondamentali dell’agricoltura: dissodare, seminare, raccogliere, potare e trasformare. Il testo italiano è stato costruito impastando diverse traduzioni, da quella di Daniello Bernardin del 1586 fino alle più recenti, con l’intenzione di far sentire l’eco dei diversi approcci (a volte contorti, spesso di maniera) che la cultura umanistica ha avuto con l’agricoltura. Nel dialetto, invece, abbiamo trovato una “lingua universale per difetto”, come dice Andrea Zanzotto, cioè povera e schietta, ma ancora capace, scavando nella memoria dei nonni, di definire con precisione gli strumenti e i lavori agricoli e, soprattutto, ancora in grado di entusiasmare i pochi agricoltori “virgiliani” oggi in circolazione”.
Koiné è una ditta individuale di Silvio Panini e produce Rappresentazioni teatrali per luoghi non teatrali. E’ diretta artisticamente da Silvio Panini e Paolo Pagliani con il contributo creativo di Loredana Averci, Rosamaria Maino, Tiziano Popoli, Hedry Proni e Erika Scandone.
Caratteristica del lavoro di Koinè è di adattare il linguaggio specifico e la professionalità del teatro al territorio in cui agisce: la forma, lo stile e la multimedialità dello spettacolo si connettono, con debolezza e pertinenza, alla morfologia e alla vita biologica e culturale del luogo stesso.
Dall’anno della sua fondazione, Koiné ha prodotto e distribuito eventi per le Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali della Valle d’Aosta, dell’ Emilia Romagna, e della Lombardia, del Veneto e della Toscana; per gli Enti dei Parchi nazionali del Pollino, del Gran Paradiso, delle Foreste Casentinesi e delle Cinque Terre e per circa 30 parchi naturali regionali italiani; dal 1989 produce, organizza e distribuisce gli eventi più significativi dell’annuale “Festa delle Acque” prodotta, a Piediluco, dal Comune e dalla Provincia di Terni e dalla Regione Umbria; ha realizzato per il Comune di Serra dè Conti e la Regione Marche il percorso teatrale stabile per il museo “Le stanze del tempo sospeso” sulle arti monastiche.
Ha tenuto corsi di formazione per educatori di educatori, insegnanti, guide naturalistiche, fattori didattici e studenti per conto di Nomisma; Università degli Studi di Bologna, Pisa, Roma e Modena; Enti parchi naturali, Amministrazioni Provinciali di Bologna e Modena.