La radio e la televisione hanno profondamente influenzato le culture e gli immaginari contemporanei, grazie ai loro linguaggi espressivi unici e ai formati innovativi. La radio, con la sua capacità di raggiungere masse di ascoltatori attraverso l’oralità e la musica, ha rappresentato il primo medium globale capace di unire comunità lontane nello spazio e di creare una dimensione culturale condivisa. Dai radiodrammi agli annunci pubblicitari, dalle conversazioni ai quiz, la radio ha plasmato l’immaginario collettivo, proponendo nuovi modelli di comunicazione e diffondendo idee, stili di vita e conoscenze. Successivamente, la televisione ha potenziato e trasformato questo ruolo, unendo immagini e suoni in un’esperienza visiva immersiva. I telegiornali hanno reso accessibili eventi da ogni parte del mondo, contribuendo a costruire un’agenda pubblica condivisa, mentre i programmi di intrattenimento e le serie hanno influenzato mode, comportamenti e valori sociali. Inoltre, la televisione ha democratizzato l’accesso alla conoscenza, grazie a documentari e programmi educativi, ma ha anche contribuito alla spettacolarizzazione della cultura, spesso riducendo la complessità a favore di una comunicazione più immediata. Entrambi i media sono fondamentali nella costruzione delle culture contemporanee, e la digitalizzazione e l’avvento di Internet li hanno resi ulteriormente efficaci. Nell’attuale ecosistema della comunicazione digitale, infatti, sono caduti i confini tra emittenti e riceventi e gli utenti sono diventati produttori di contenuti. Attraverso social media, podcast e piattaforme di streaming, la diffusione della conoscenza è diventata decentralizzata e accessibile ovunque, ma spesso frammentata e soggetta a nuovi rischi e manipolazioni. Internet ha inoltre accelerato la globalizzazione degli immaginari, favorendo contaminazioni culturali e nuovi linguaggi espressivi, rimodellando continuamente le culture contemporanee. In questo assetto, le persone si trovano immerse in flussi comunicativi continui, dove sempre più è richiesta la capacità di fare senso di ciò che si guarda e si ascolta.