La spiritualità indiana è sempre stata sensibile alle severe limitazioni della persona strettamente legata ad ogni sorta di condizionamenti e al ruolo di soggetto agente e fruitore dei risultati del karman. Di conseguenza la soteriologia sviluppata dalle diverse scuole è generalmente intesa ad uscire senz’altro dai ristretti confini dell’io e della quotidiana umanità con le sue miserie e piccinerie, per trovare un ubi consistam universale.
L’immortalità dell’io umano è considerata un falso scopo ed una pericolosa tentazione, come la mitologia non si stanca di sottolineare con opportuni apologhi.
Si cercherà di illustrare alcune delle metodologie mistiche di fuga dall’io e delle correlative démarche dialettiche sviluppate nella plurimillenaria storia dell’India.
Riferimenti Bibliografici
- Eliade M., Lo Yoga. Immortalità e libertà, Firenze, 1982;*
- Guenther H.V., La filosofia buddhista nella teoria e nella pratica, Roma, 1975;
- Pereira J., Manuale delle teologie induiste, Roma, 1979;*
- Piantelli M., Le scuole filosofiche e lo yoga, in AA.VV., Religioni e filosofia dell’India, "Quaderni della Fondazione San Carlo", Modena, 1984;*
- Piantelli M., "Religione" e "religioni" nel mondo indiano; La "religione" vedica; Lo hinduismo. I. Testi e dottrine; Il buddhismo indiano, in G. Filoramo (a cura di), Storia delle religioni, IV. Religioni dell’India e dell’Estremo Oriente, Roma-Bari, 1996;*
- Radhakrishnan S., La filosofia indiana, 2 voll., Roma, 1991-1993;
- Vidyaranaya, La liberazione in vita. Jivanmuktiviveka, a cura di R. Donatoni, Milano, 1995.
(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)
Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.