co-produzione Teatro Metastasio stabile della Toscana – TPO Teatro di piazza o d’occasione
in collaborazione con Lyric Hammersmith
regia Francesco Gandi, Davide Venturini
coreografia e danza Anna Balducci, Luisa Cortesi
scene e immagini Rebwar Saeed
oggetti di scena Livia Cortesi, Marco Ermini, Andrea Bartolozzi
progetto grafico e concept Elsa Mersi
musiche/sound design Spartaco Cortesi
progetto [ccc system] Martin Von Gunten
consolle multimediale Rossano Monti, Saulo d’Isita
progetto grafico Elsa Mersi, Davide Venturini
collaborazione ai testi Stefania Zampiga
concept giardini giapponesi Cristina Cilli
costumi Loreta Mugnai
voci fuori campo Caterina Poggesi, Sihwash Laghai
organizzazione Valentina Martini, Valeria Nacci, Chiara Stefanini
Il “giardino dipinto” è un giardino creato dal pittore Rebwar Saeed in cui si mischiano e si inseguono i colori del paesaggio naturale curdo e le armonie geometriche del giardino islamico. In questo spazio naturale arabeggiante il pittore invita il pubblico a seguire un itinerario immaginario attraverso quattro porte, ognuna delle quali conduce in una zona dedicata a un colore e a un elemento diverso: il giardino giallo (di terra), il giardino blu (d’acqua), il giardino rosso (dell’amore).
L’azione teatrale termina nel “giardino dei giochi d’acqua”. In questo viaggio i bambini esplorano i colori, la materia, l’uso delle forme e dello spazio, la bellezza dei giardini immaginari di Rebwar. Sulla scena due danzatrici creano delle coreografie all’interno dei diversi paesaggi, ognuno dei quali contiene un ambiente di gioco animato che il pittore propone ai bambini. L’esplorazione prosegue per quadri e le danzatrici invitano il pubblico a entrare nei giardini e qui, pietre, terra, piante, fiori, acqua, animali suggeriscono una relazione teatrale che permette al giardino di crescere e svilupparsi. In questo scenario tecnologicamente sofisticato il pubblico è invitato a interagire e vivere in modo leggero e istantaneo un’esperienza teatrale basata su di un rapporto “tattile” con le immagini e i suoni. I giardini propongono un’esperienza estetica e sensoriale, laddove i giochi correlati al tappeto sensibile rappresentano metafore delle relazioni tra bambini, approfondiscono il rapporto tra sé e gli altri, aiutano a sviluppare l’approccio primario al teatro, al movimento e al contatto ludico con le arti.
Sin dalla nascita, nel 1981, il TPO – Teatro di Piazza o d’Occasione si caratterizza come compagnia di teatro d’immagine proponendo opere di poesia visiva dedicate al pubblico infantile (Riflessioni, Frammenti, Capriccio). Nel corso degli anni la ricerca della compagnia, attualmente diretta da Francesco Gandi e Davide Venturini, ha approfondito la relazione tra drammaturgia, pedagogia dell’arte e nuove tecnologie, creando spettacoli che suggeriscono un rapporto ludico-creativo con le arti contemporanee. Da questa esperienza nascono lavori orientati a sviluppare le possibilità percettive del pubblico giovanile attraverso l’uso della luce, delle immagini e dello spazio scenico come soggetti narranti. Dal 1998 il TPO sviluppa una sperimentazione costante sulle potenzialità espressive dei nuovi linguaggi multimediali associati alla danza, alla musica, alla parola, avvalendosi della collaborazione di artisti provenienti da diversi ambiti e nazionalità. Gli elementi del linguaggio visivo, uditivo, tattile che caratterizzano gli allestimenti, vengono scomposti e rielaborati in scenari aperti a diversi tipi di contaminazione. Con questo approccio la compagnia ha realizzato spettacoli d’autore, apprezzati e premiati sia in Italia che all’estero e ha partecipato con le opere più significative – Storie Zip, Il brutto_@natroccolo, Cina, CCC – children cheering carpet – a diversi festival internazionali.