Il problema di fondo è costituito dalla problematicità del patto sociale, invocato come necessario per il nostro mondo, che sembra ad un tempo opporgli, per ragioni non contingenti, un’insuperabile ostacolo.
L’indagine di Paolo Prodi ha mostrato nel giuramento una millenaria funzione di istituzione fondamentale per la storia costituzionale dell’Occidente; ad un tempo ne ha disvelato, sotto l’ingannevole apparenza della staticità, la deriva che ha condotto oggi al suo logoramento e alla dissoluzione della possibilità di continuare ad esercitare la funzione costituzionale riconosciutagli.
Le ragioni vanno ricercate nel processo di secolarizzazione che ha reso inaccettabile il riferimento fondante ad un istituto tipicamente religioso qual è il giuramento. S’aggiunga che la storia occidentale ha interpretato il religioso in senso cristiano, connotato da una decisa tendenza all’affermazione di un dualismo istituzionale, continuamente messo in crisi, e pur sempre reinsorgente.
Tutte le dinamiche delle relazioni tra singoli, chiese e stati vi sono coinvolte, nella forma di dialettiche assai complesse, che rendono difficile la predelineazione di una chiesa e di una coscienza religiosa che possano rinunciare a quello che la coscienza laica sente come pericolosa ingerenza; e, sull’altro versante, di una laicità che possa rispondere ai problemi sociali e politici che essa stessa solleva e riconosce, senza l’appello ad istanze metasociali e metapolitiche.
Qual fondamentale luogo di incontro e di confronto sembra profilarsi oggi l’ambito dell’etica, che riappare stretta da giovani vincoli alla politica. Il problema è ulteriormente complicato dall’imporsi di nuove variabili, rappresentati dal confronto e dalla necessità di integrazione con nuove culture, che dalla cultura occidentale sembrano distinguersi soprattutto per una vicenda storica che non ha conosciuto la tipicità del moderno.
La riflessione è variamente sollecitata, e con peculiare urgenza la riflessione teologica, minacciata vuoi dall’afasia, vuoi dalla denuncia di insopportabile arroganza di ogni suo possibile discorso. La relazione vorrebbe tentare almeno qualche chiarificazione di questa problematica.
Riferimenti Bibliografici
- Atti del seminario su Il sacramento del potere, Pisa 11 febbraio 1993, in «Annali dell'istituto storico italo-germanico in Trento», XIX, 1993, pp. 393-575.
- Dante, Monarchia (a cura di F. Sanguineti), Milano, Garzanti, 1985.°
- E. Gilson, Dante e la filosofia, Milano, Jaca Book, 1987.*
- N. Pirillo (a cura di), Il vincolo del giuramento e il tribunale della coscienza, Bologna, Il Mulino, 1997.*
- P. Prodi, Cristianesimo e potere, Bologna, EDB, 1986.
- P. Prodi, Dall'analogia alla storia, in «Annali dell'Istituto italo-germanico in Trento», XIV, 1988, pp. 9-62.
- P. Prodi, Il sacramento del potere. Il giuramento politico nella storia costituzionale dell'Occidente, Bologna, Il Mulino, 1992.*
- P. Prodi, Reinhard W., Il concilio di Trento e il moderno, Bologna, Il Mulino, 1996.*
Testi di riferimento per la lezione
- G. Bof, Il giuramento; storia e teologia, in N. Pirillo (a cura di), Il vincolo del giuramento e il tribunale della coscienza, Bologna, Il Mulino, 1997, pp. 57-75.
- E. Gilson, Dante e la filosofia, Milano, Jaca Book, 1987, pp. 185-206.*
- P. Prodi, Il giuramento e il tribunale della coscienza…, Ibid. pp. 475-490.
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