Il nastro di Moebius è il titolo del libro forse più noto di Luciano Erba. Pubblicato da Mondadori nel 1980, valse al suo Autore il Premio Viareggio. È stato scelto come titolo dell’incontro sia come segno dell’omaggio che il festivalfilosofia intende tributare al poeta oggi ottantenne, ma anche per fornire un’indicazione di poetica, rispetto alla quale si cimenteranno criticamente altri artisti, Carlo Alberto Sitta e Alberto Bertoni per la poesia, i giovani compositori dell’Istituto “Orazio Vecchi” e l’artista plastico Fabrizio Sabini.
Comporre le parole – nove brani da e su testi poetici di Luciano Erba. I brani, in prima esecuzione assoluta, sono opera dei giovani compositori Marco Bedetti, Mirko Bondi, Andrea Brignoli, Alberto Dolfi, Stefano Galeone, Francesco Muscaritolo e Lorenzo Ricci, della Scuola di Composizione dell’Istituto “Orazio Vecchi”, docente Antonio Giacometti.
L’installazione di Fabrizio Sabini, che sarà visibile durante i tre giorni del Festival, si ispira a una poesia di Erba, Le foglie (Che sareste mie foglie senza il vento/ del tutto mute o molto di più?). Le strutture metalliche smaltate dello scultore disegneranno lo spazio che va da via Fosse all’interno del Laboratorio di Poesia, riprendendo e sviluppando il tema delle “foglie” in chiave plastico-cinetico-visiva.
Carlo Alberto Sitta è nato a Medolla (MO) nel 1940. Ha praticato la poesia a cominciare dagli Anni Sessanta all’interno del Gruppo ’63. Ha pubblicato In/Finito (Torino, 1968); Magnetodrome (Parigi, 1971); Animazione (Parma, 1974); La sesta terra (Milano 1985); Il principe errante (Modena, 1989); L’anima virtuale (Bologna, 2000). Ha collaborato come poeta e critico, fra le altre, alle riviste “Il Verri”, “Nuova Corrente”, “Il caffè”, “Uomini e idee”, “Change”, “Tam Tam”. Ha tradotto dal francese opere di Pierre Albert-Birot, Jean Tardieu, Jaques Henric, Patrick Boumard, Sylvain Auroux. Ha curato numerose antologie di poesia contemporanea e allestito spettacoli di poesia in teatro come autore, regista e interprete. Ha fondato nel 1979 il Laboratorio di Poesia di Modena e nel 1981 la Rivista di poesia STEVE, che tuttora dirige.
Alberto Bertoni nato a Modena, dove vive, nel 1955, è ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna. La sua produzione poetica comprende: Lettere stagionali (Castelmaggiore, 1996, premio “Caput Gauri” e premio “Dario Bellezza”); La casa azzurra(Faenza, 1997), libro con CD che testimonia la performances frutto della collaborazione con il poeta modenese Enrico Trebbi e il sassofonista Ivan Valentini; Tatì (Castelmaggiore, 1999); Il catalogo è questo (Parma, 2000). Come critico ha curato l’edizione dei Taccuini 1915-21 di F.T. Marinetti (Bologna, 1987) e, fra numerosi saggi di argomento novecentesco, ha pubblicato i volumi: Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano (Bologna, 1995, Premio “Russo” e Premio “Croce” 1996); Una geografia letteraria tra Emilia e Romagna (Bologna, 1997, con G.M. Anselmi).
Fabrizio Sabini è nato a Parma, dove vive. Ha insegnato Arte e Storia dell’Arte. Nel corso della sua attività artistica ha sviluppato interesse e ricerca sia per le tecniche pittoriche e plastiche che per quelle multimediali. Dalla fine degli Anni Cinquanta, Ha esposto partecipando a numerose collettive. Fra le personali ricordiamo, dal 1967 e in contesti diversi, le esposizioni di Genova, Parma, New York, Sciacca, Colorno, Milano. Numerose le sue partecipazioni a Festival di poesia con installazioni e realizzazioni video, e frequenti la sue collaborazioni con i poeti (fra gli altri Adriano Spatola, Corrado Costa, Patrizia Vicinelli). Le sue recenti realizzazioni in alluminio e smalti hanno indotto la critica a parlare della sua opera come “ermeneutica del visibile”.