«A far certe cose non mi presto, io mi regalo!
Allora a Modena la fantasia mi racconterà e io parlerò di lei. Dirò quello che mi fa da una vita: lei mi-riade, la fantasia mi-riade. Ecco l'effetto che mi fa. Non posso andare solo dove si può arrivare, questo mi ha insegnato (un esempio? Le unghie tagliate non sono altro che parentesi). Mi ha insegnato a essere il custode degli angeli a non usare più i Macchè, a credere in altre vite potabili. Mi ha detto che esiste un centro grandi stonati dove portare chi non sa incantare. La prima volta che mi apparve mi disse:"Questa è l'ultima porta che ti apro, d'ora in poi dovrai abbattere i muri tutt'intorno!" E infatti filosoficamente ero stanco di fare tutto il possibile: adesso è l'impossibile che m'attrae. La fantasia è un firmamento e quindi bisogna smettere di far solo una croce! Parlerò della differenza tra sogni e bisogni, tra fantasia e realtà perchè il contrario di fantasia non è realtà ma battipanni! Finalmente la lingua ha abbandonato il suo padrone… E la ringrazierò di persona perchè lei è il mio più bell'addosso».
Alessandro Bergonzoni