Di contro alla convinzione profondamente radicata nella coscienza occidentale del progresso democratico e razionale che "razzismo" e "razza" siano cose del passato, destinate a svanire, Etienne Balibar ha affermato la necessità di interrogarsi sul "ritorno della razza" e sull' "avvenire dei razzismi". Oggi si assiste, infatti, da un lato, a una rinnovata rilevanza del "principio di razza", sotto la forma ad esempio di un criterio di "origine" o di rappresentazioni di mentalità e di cultura, di un razzismo cioè nel senso più essenziale e descrittivo della parola, dall'altro, alla possibilità di nuove forme di razzismo.
A spingere in questa direzione sono, a parere di Etienne Balibar, fenomeni globali, quali il cosiddetto "scontro di civiltà", l'accentuarsi dei nazionalismi, che talvolta raggiungono forme di etnocidio o di genocidio, l'affermazione di un biocapitalismo, ovvero di un capitalismo fondato su una bioeconomia, e la tendenza dei sistemi politici democratici a trasformarsi in democrazie esclusive.
Etienne Balibar ha, però, evidenziato un ulteriore livello in questa analisi; la relazione fra fenomeni di razzismo e neo-razzismo e tendenze della congiuntura storica è, infatti, mediata da processi simbolici, espliciti o incoscienti, che si sviluppano nel campo dell'immaginario collettivo. È nell'indagine di questi elementi che emerge il ruolo e il compito della filosofia: analizzare cioè la genealogia e le trasformazioni della nozione di razzismo, non come concetto astratto, ma visto nella complessità e molteplicità degli aspetti epistemologici, antropologici, simbolici, giuridici e politici insiti nella rappresentazione della razza. Esiste, poi, una prospettiva sociologica di riflessione, all'interno della quale la questione del razzismo viene desostanzializzata e demitizzata, pensandola in connessione con l'analisi delle strutture di dominio, di sfruttamento e di genere, dei rapporti di potere e dei conflitti religiosi che si originano nella società.
Alla base di questo approccio al problema del ritorno della razza Etienne Balibar pone altresì un ripensamento dell'idea stessa di umanità in connessione con quella di razzismo, perché entrambe non si definiscono in maniera teorica e astratta, ma solo procedendo per via negativa e in stretto rapporto con le tendenze all'auto-distruzione dell'umano tramite programmi politici, in risposta alle quali si costruiscono le relazioni di reciprocità fra individui e gruppi, sia nella forma del conflitto che in quella del dialogo.