[…] Comunque, ideologica o meno, la nozione di «traslazione dei centri di studio» ha un innegabile valore al fine di pensare la storia della filosofia tra Età tardoantica e Medioevo, e poi oltre. […] Ma non tutte le strade vengono da Roma, né da Atene, e non conducono tutte a Parigi. Ci sono varie translationes studiorum tra l’Antichità e il Medioevo: una avviene da Atene in Persia e dalla Persia ad Harran (a meno che questi due trasferimenti non ne costituiscano uno solo), altre avvengono d’Alessandria ai monasteri siriaci del VII e dell’VIII secolo, mentre un terzo movimento ha luogo dalla cultura siriaca verso la cultura araba, d’Alessandria a Baghdad. Questi movimenti occupano tutto l’Alto Medioevo: sono sufficienti a inquadrare e strutturare una storia. Tuttavia non tutte le durate si assomigliano. Nella stessa epoca l’Occidente cristiano è filosoficamente sterile. Non uscirà dal suo lungo sonno se non per mezzo di una nuova translatio da Baghdad a Cordova, e poi a Toledo, ossia dall’Oriente musulmano all’Occidente musulmano, e poi, da lì, all’Occidente cristiano.
(A. De Libera, Storia della filosofia medievale, Milano, Jaca Book, 1995, pp. 9-11)*
La lezione sarà tenuta in lingua italiana
Riferimenti Bibliografici
- K. Flasch, Introduzione alla filosofia medievale, Torino, Einaudi, 2002;*
- D. Gutas, Pensiero greco e cultura araba, Torino, Einaudi, 2002.*
(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)
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