Uno dei fenomeni religiosi più rilevanti del mondo contemporaneo è rap-presentato dalla diffusione dei movimenti pentecostali e carismatici. Movimenti che si collocano generalmente al di fuori dei recinti istituzionali classici (chiese, sette e denominazioni) e che si sforzano di mantenere in vita un tipo di organizzazione leggera, fluida, a rete a maglie larghe in coerenza con il principio secondo il quale”lo Spirito soffia dove vuole e su chi vuole”.
Siamo di fronte a un fenomeno di dimensioni mondiali, che riscuote un crescente successo. Secondo D. Barrett, un esperto in calcoli sulla crescita quantitativa dei partecipanti ai diversi movimenti e gruppi di ispirazione pentecostale – da prendere con cautela, data la fluidità organizzativa di cui sopra – alla fine del Duemila ci saranno circa 600 milioni di persone coinvolte in vario modo in un’esperienza religiosa di tipo carismatico. Qualcuno ha cercato addirittura di mettere in parallelo la spiritualità del New Age con il modello di religiosità proprio dei movimenti in questione.
Ciò che è interessante esaminare è il rapporto che in questi movimenti viene stabilito fra la ricerca di una via spirituale e la sperimentazione di stati non ordinari di coscienza che vanno dal “battesimo di fuoco” alla glossolalia, dall’espressività corporea alla mobilitazione di emozioni profonde, dalla intensa comunione fraterna alle manifestazioni di gioia prorompente (come nel caso del movimento del “Toronto Airport Vineyard” che pratica una performance individua-le e collettiva culminante nella sacra risata – holy laughter -).
Lo studio della ritualità e del tipo di esperienza religiosa dei movimenti pentecostali e carismatici di “terza generazione” (o della “terza ondata”) sul terreno protestante, che dagli Stati Uniti ha oggi investito in modo significativo i Paesi latino-americani, mette in evidenza come in essi la ricerca di condizioni estatiche che possano provocare senso di vitale gioia interiore e miglioramenti significativi nello stato psicofisico delle persone costituisca un tratto caratterizzante: l’esperienza del “dono della guarigione”, che viene riconosciuto al portatore di questo particolare carisma, è vissuto come cifra non solo della potenza dello Spirito, ma come segno della possibilità di raggiungere “la felicità di questo mondo”. Gli stages terapeutici in molti movimenti sono accompagnati da intense mobilitazioni emotive che raggiungono l’acme della gioia collettiva nel momento in cui il portatore del carisma specifico di guarigione riesce nelle sue performances in pubblico a “risanare” le persone (o perché esse registrano una guarigione nel loro corpo o perché i demoni che lo ossessionavano vengono scacciati dopo un esorcismo). La guarigione è una festa gioiosa che conclude positivamente la “prova” dei carismi e della forza dello Spirito quando esso viene invocato intensamente dalla comunità orante.
L’importanza, infine, di questi movimenti riposa sul fatto che il tipo di religiosità che essi propongono fanno sperimentare alle persone che ad essi aderiscono sia la possibilità di “mettersi in proprio”, valorizzando la scintilla di divinità che è nel singolo individuo, sia la possibilità di compiere un cammino di fede senza dovere necessariamente fare parte di una istituzione di salvezza (chiesa, setta o denominazione).
Il disciplinamento della vita delle persone che fanno parte di questi movimenti non prende ispirazione, dunque, da un modello ascetico frugale, rigoroso e austero, ma dalla sperimentazione gioiosa del sacro nei termini di effervescenza collettiva di cui parlava Emile Durkheim.
Riferimenti Bibliografici
- AA.VV., Charismatic Christianity as a Global Culture, Columbia, University of South Carolina Press, 1994;
- D. Barrett, The 20th Century Pentecostal-Charismatic Renewal in the Holy Spirit, New Haven, Overseas Ministries Study Center, 1988;
- E. Blumhofer, Restoring the Faith. The Assemblies of God, Pentecostalism, and American Culture, Urbana-Chicago, University of Illinois Press, 1993;
- F. Cox, Fire from Heaven. The Rise of Pentecostal Spirituality and the Reshaping of Religion in the Twenty-first Century, Reading, Addison-Wesley, 1995;
- P. Hocken, The Glory and the Shame, Guilford, Eagle, 1994;
- J.R. Lewis, J. Gordon Melton (a cura di), Perspectives on the New Age, Albany, State University of New York Press, 1992;
- D. Martin, Tongues of Fire, Oxford, Basil Blackwell, 1990;
- D. Hervieu-Léger, Religione e memoria, Bologna, Il Mulino, 1996;*
- M. Introvigne (a cura di), La sfida pentecostale, Leumann, Elle Di Ci, 1996;*
- A.P. Oro, Avanço pentecostal e reaçao catolica, Petropolis, Vozes, 1996;
- E. Pace, Le sette, Bologna, Il Mulino, 1997;*
- J.-P. Sauzet, Renouveau charismatique: les catholiques du New Age?, Lione, Ed. Golias, 1994;
- D. Stoll, Is Latin America Turning Protestant?, Berkeley, University of California Press, 1990;
- W.H. Swatos (a cura di), Twentieth-Century World Religious Movements in neo-Weberian Perspective, Lewiston, Mellen, 1992.
(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)
Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.