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La conferenza è dedicata all’analisi del nesso tra violenza e politica nell’età dei fascismi europei, con particolare attenzione per il caso italiano e il caso tedesco. Dopo la Grande guerra, si afferma quello che lo storico George L. Mosse ha definito il processo di “brutalizzazione della politica”. La pratica della violenza contribuisce, infatti, in modo decisivo all’ascesa e al consolidamento dei totalitarismi novecenteschi, manifestandosi in forme diverse (dalla censura alle azioni squadristiche contro gli avversari politici, fino alla persecuzione e all’eliminazione di individui e gruppi umani e sociali) ed essendo esercitata da differenti attori (dagli apparati polizieschi alle organizzazioni paramilitari, fino ad ampi settori della popolazione civile).