1. Nel corso del Novecento il Sacro è diventato una categoria fondamentale per lo studio dei fenomeni religiosi antichi moderni contemporanei. Oggi, cresce il numero degli studiosi che la preferiscono a quella di Religione, a loro avviso troppo legata, nella sua genesi e nella sua formazione in epoca moderna, al cristianesimo, categoria, di conseguenza, che mal si presterebbe ad interpretare la complessità dei fenomeni religiosi propri di una società post-cristiana.
2. Quali sono stati i processi che hanno portato, in parallelo con la grande crisi che, all’inizio del Novecento, investe la società e la cultura europee, al sorgere e all’imporsi del Sacro, al suo trasformarsi, da aggettivo che qualificava determinanti aspetti della vita religiosa, a sostantivo – e poi a vera e propria sostanza – che ora designa e definisce la stessa “essenza” della religione? Senza pretendere di portare una risposta esaustiva a questo interrogativo, la conferenza intende esplorare alcune possibili vie che, nel corso dell’Ottocento, prepararono l'”invenzione” novecentesca del Sacro. Come ogni inventio, infatti, anche questo processo comportò il “ritrovamento” di un “corpo” particolare di dottrine e credenze, a suo modo antico, ma che, grazie al concorrere di una serie favorevole di circostanze esterne, come nel caso dell’inventio di corpi di santi, seppe dare a queste credenze nuovi valori e nuovi significati, ridestandoli a nuova e duratura vita.
3. Sullo sfondo di questo processo vi è un problema di fondo, che accompagna lo studio comparato moderno delle religioni: il confronto tra il cristianesimo e le altre religioni. Questo processo secolare, a sua volta, si intreccia col più generale processo di secolarizzazione della cultura e di laicizzazione degli stati. Per un verso, s’impose progressivamente l’esigenza di trovare categorie sostitutive di Dio e del divino, che si rivelavano sempre più un letto di Procuste, troppo stretto per abbracciare la storia religiosa dell’umanità, che la Comparative Religion della seconda metà dell’Ottocento cercava di cogliere nella sua totalità: sulle tracce di Schleiermacher e del suo particolare modello di religiosità che getta le sue radici nella pietà protestante, una possibile soluzione fu trovata nell’individuare nell’intimo dell’uomo una disposizione religiosa sottratta al variare delle religioni storiche. Per un altro, tutta la storia della Francia postrivoluzionaria è attraversata dal problema di trovare un fondamento non più alla religiosità individuale, ma, secondo un modello di teologia politica secolarizzata costruita sull’esempio della funzione che la religione di Chiesa aveva nelle società di Ancien Régime, nella sfera del sacro, individuato come il fondamento del vincolo sociale.
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(*) I titoli contrassegnati con l'asterisco sono disponibili, o in corso di acquisizione, per la consultazione e il prestito presso la Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo (lun.-ven. 9-19)
Presso la sede della Biblioteca, dopo una settimana dalla data della conferenza, è possibile ascoltarne la registrazione.