Nello scenario teorico offerto da Dumont, l”individualismo moderno è visto sorgere a partire da Calvino con il passaggio dalla figura dell’individuo-fuori-dal-mondo alla figura dell’individuo-nel-mondo e con l’affermarsi, in tale contesto, del senso dell’interiorità individuale. In generale, la società occidentale moderna si contrappone in pratica a tutte le altre culture e società, passate e contemporanee, caratterizzate a loro volta dall’olismo, cioè da un sistema sociale dove i singoli hanno senso solo in relazione al tutto e sono collocati in un ordine gerarchizzato. Si tratta di uno schema storico di grande interesse che tuttavia si espone a obiezioni di vario tipo. Jean-Pierre Verna, per esempio, rispondendo allo schema di Dumont, ha mostrato come l’individuo greco fosse stato un individuo-nel-mondo, ma senza il senso di interiorità che avrebbe poi caratterizzato il cristianesimo e l’epoca borghese. Gregory Bateson o Marshall Sahlins hanno descritto e interpretato società non occidentali di tipo non olistico e con elementi di individualismo.
Olismo e individualismo sono ideologie, cioè insiemi sociali di rappresentazioni. La loro contrapposizione può essere interpretata come una interpretazione e una radicalizzazione della teoria delle rappresentazioni collettive di Durkheim e Mauss. Inoltre, la preoccupazione che attraversa Dumont sembra analoga a quella che da Tonnies giunge fino a Max Weber, Karl Polanyi, a Talcott Parsons: cosa tiene insieme una società come quella moderna caratterizzata dall’autonomizzarsi delle sfere dell’agire economico e politico e dall’affermarsi dell’individualismo ? Da questo punto di vista Louis Dumont, più recentemente, generalizzando un’idea di Karl Polanyi, a teso a riconsiderare la precedente identificazione tra individualismo, e società moderna e ad ammettere in questa la presenza dell’olismo. In tale contesto egli ha analizzato il rapporto tra individualismo, nazionalismo, totalitarismo.
Dumont definisce la gerarchia come inglobamento del contrario. Essa risulta caratterizzata dal fatto che il tutto preesiste ai suoi elementi e ne determina i rapporti l’uno rispetto all’altro. La gerarchia per quanto tipica dell’ideologia olistica, non è tuttavia assente nell’ideologia moderna. Dumont pone l’ideologia olistica come sfida epistemologica interna alla tendenza fondamentale dell’ideologia moderna. Questa sfida comporta, fra l’altro, il richiamo della centralità delle relazioni fra gli uomini di fronte al primato del rapporto uomo-cosa.
Ma, ci si deve allora chiedere, perché mai questa centralità deve presupporre un ordine necessariamente gerarchico ? E ancora, coloro che, da Hegel e Marx fino a Gregory Bateston, hanno sostenuto teorie basate sulle centralità delle relazioni, si sono avvalsi, apertamente o nascostamente, della nozione di gerarchia ? E infine, è proprio una verità inoppugnabile quella sostenuta da Dumont, come da molti altri, al punto da esser diventata un luogo comune, che uguaglianza e diversità non possono coesistere ?
Riferimenti Bibliografici
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Testi di riferimento per le lezioni di Alfonso M. Iacono
- DUMONT L., Introduzione a Homo aequalis. 1. Genesi e trionfo dell''ideologia economica, Milano, Adelphi, 1984, pp. 17-52;*
- DUMONT L., Introduzione a Saggi sull''individualismo, Milano, Adelphi, 1993, pp. 13-36;*
- DUMONT L., Introduzione a Homo hierarchicus. Il sistema delle caste e le sue implicazioni, Milano, Adelphi, 1991, pp. 69-96;*
- DUMONT L., Introduzione a Homo aequalis,II. L''idéologie allemande. France-Allemande et retour, Paris, Gallimard, 1991, pp. 14-31.*
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