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«Cittadinanza è un termine che tocca alcuni punti nevralgici della nostra sensibilità politica: i diritti, per i quali oggi è in corso una complessa operazione di fondazione, ridefinizione, estensione, moltiplicazione; la comunità politica che, dopo essere stata per molto tempo identificata con lo Stato nazionale, è ora sollecitata a incarnarsi in formazioni sovranazionali oppure in unità di raggio minore e di diverse caratteristiche, ma è comunque sottratta a un’automatica e irriflessa coincidenza con la compagine statal-nazionale […]. Se i diritti e l’appartenenza costituiscono le strutture portanti della cittadinanza, la pietra angolare su cui esse poggiano non può essere che il soggetto: è il soggetto il protagonista di una partita che attraverso molteplici pedine (i diritti, i doveri, le regole di inclusione nella comunità) decide della sua stessa identità politico-giuridica. Interrogarsi sulla cittadinanza è proporsi di seguire le vicissitudini di un individuo che si definisce e si costruisce in una dinamica interattiva capace di darsi in qualche modo (nei modi più vari) un assetto relativamente stabile».
(da P. Costa, Civitas, Roma-Bari, Laterza, 1999, vol. I, pp. VII-VIII)*
Riferimenti Bibliografici
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