Video integrale
Fra gli esseri umani del passato – tutte le specie estinte, tranne noi Homo sapiens – ci furono i Neanderthal. Li conosciamo abbastanza bene. A tal punto da poter raccontare molto sulle loro origini e sulla loro storia, sulle loro caratteristiche biologiche e sui loro comportamenti; come pure sul loro destino. Vissero nel tardo Pleistocene. Erano diffusi in Europa, ma anche più a oriente, nel vasto territorio compreso tra il mar Mediterraneo e le steppe della Mongolia. Erano simili a noi, ma anche profondamente diversi da noi. C’è un motivo: abbiamo avuto uno stesso antenato. Poi, intorno a mezzo milione di anni fa, i discendenti di quell’antenato iniziarono percorsi evolutivi separati – rispettivamente in Europa e in Africa – che diedero origine a due creature distinte e diverse; entrambe umane, però, entrambe figlie dello stesso padre: loro in Europa e noi in Africa. Era comunque destino che, dopo centinaia di millenni, le due specie si dovessero incontrare e confrontare sugli stessi territori. Infatti, quando entrambe sconfinarono nei territori a metà strada fra i due continenti d’origine, in Vicino Oriente cioè, entrarono in competizione per gli stessi spazi e per le stesse risorse. Il confronto si estese poi a larga parte dell’Eurasia: una coesistenza durata millenni. Le due specie entrarono allora in competizione. Tanto più cacciatori Homo sapiens crescevano di numero e si espandevano sul territorio, tanto più i cacciatori-raccoglitori Neanderthal si riducevano in numero e venivano marginalizzati. Fu così che loro si estinsero, mentre la nostra specie continuò a dilagare su tutto il pianeta. […] Da questo punto di vista, i Neanderthal – nostri fratelli che non ci sono più – rappresentano quanto di meglio abbiamo per descrivere i formidabili progressi di una scienza che va alla ricerca di un passato remoto che ci appartiene intimamente e che ha plasmato la nostra natura e ciò che siamo oggi, sul piano biologico come su quello culturale. Così facendo, la scienza disvela il posto della nostra specie nel quadro naturale. Si tratta di una scienza giovane dal nome un po’ difficile: la paleoantropologia. È una scienza che si basa su resti fossili – frammentari, dispersi in spazi vastissimi e nel tempo profondo – e li studia con tutte le risorse dal metodo scientifico e con le più moderne tecniche che sono proprie di una varietà di discipline: fisiche, chimiche, geologiche e bionaturalistiche, oltre che paleontologiche e archeologiche. Tutto quello che i Neanderthal ci possono dire – su di loro, ma anche su di noi – può essere utile per capire meglio chi siamo e da dove veniamo.
(da G. Manzi, L’ultimo Neanderthal racconta. Storie prima della storia, Bologna, Il Mulino, 2021)