Processo a Schopenhauer

Teatro filosofico

Festival Filosofia

Processo a Schopenhauer


Perché un processo a Schopenhauer? Fra le ragioni preminenti, per comprendere appieno il ruolo nella nostra storia recente di questo padre del soggettivismo, “importatore” nella cultura occidentale delle istanze extrarazionali dell’individuo in rapporto col mondo, contenute nelle filosofie d’Oriente. Quale nuova nozione del Sé? Quale nuovo spazio lasciato all’idea e all’esperienza del nulla in antitesi con la tradizione metafisica?


Schopenhauer per primo pone in essere un esistenzialismo “acerbo” di tipo pessimistico, mettendo in risalto il valore della conoscenza per compassione, e ripristinando il fondamentale ruolo nella filosofia della ricerca di un senso della vita.


Il riconoscimento della centralità del soggetto come singolo ed esistenza individua, la visione di una volontà come sostanza del tutto sono i concetti innovativi eppure ancora legati ad un’idea assolutistica e romantica del mondo che si tenterà di comprendere e giudicare.




Il teatro filosofico di Mondotre


Il teatro filosofico di Mondotre nasce dall’idea di esaminare e discutere alcuni grandi pensatori o personaggi storici che hanno influenzato l’umanità nel modo di intendere il mondo, attraverso la formula del “processo”, e dunque non nella maniera convenzionale della semplice conferenza tenuta da uno o più relatori. A fondamento dell’iniziativa è il desiderio di ricreare almeno in parte, ma nel modo più veridico possibile, il clima di tensione, di dibattito e di convergenza propri del contesto in cui si sono svolti i fatti e in cui hanno visto la luce le idee di un filosofo, scienziato artista o uomo politico, con tutte le incertezze, i pregiudizi e le aspettative appartenenti ad una data epoca storica. E’ nata così l’idea di inscenare una rappresentazione che permettesse il coinvolgimento del pubblico in quel clima particolare che aleggiava sia intorno alla figura dell’autore chiamato in causa come anche in coloro che successivamente, da una prospettiva storica, hanno creduto di poterne giudicare la dottrina.


Ciascuna rappresentazione prevede dunque quattro ruoli: voce narrante, giudice istruttore del processo, pubblico ministero e imputato che difende se stesso. Gli attori in scena dispongono del più ampio margine di improvvisazione per la propria parte poiché, pur essendovi una traccia precisa di copione relativamente allo svolgimento del processo, nessuno dei quattro attori conosce né gli argomenti utilizzati dagli altri né il modo in cui ciascuno intenderà esporli. In questo modo viene a prodursi un effetto di naturalità e di reale confronto intellettuale, vivace e pur sempre attendibile.




L’Associazione Culturale Mondotre


Mondotre è un’associazione culturale Onlus che si occupa di divulgazione della filosofia e delle scienze umane affini, oltre alle varie forme di cultura rispetto cui la filosofia può essere utilizzata come una importante chiave interpretativa – dall’arte alla scienza.


Questa attività si concentra nello svolgimento di corsi aperti a tutti i soci e nell’organizzazione di eventi culturali, come i cicli dei “Processi alle idee” e di “Sonoramente”, quest’ultimo un tentativo, già portato per diverse edizioni in teatro, di unire il mondo del pensiero a quello della musica colta.





Vittorio Riguzzi ha studiato filosofia negli Stati Uniti, a Roma e in Inghilterra. Dopo l’esperienza di insegnamento universitario e un periodo come ricercatore nel settore dell’e-learning, ha fondato l’associazione culturale Mondotre di cui oggi è presidente operativo. Scrive su riviste di filosofia e di critica d’arte.





Ivo Germano, assegnista di ricerca in Sociologia dei Processi Culturali presso la facoltà di Scienze Politiche di Bologna (Polo di Forlì), si occupa di culture della comunicazione e globalizzazione. E’ saggista e autore di numerosi articoli su riviste di filosofia e cultura.





Carlo Monaco è stato inoltre professore di Storia e Filosofia presso i Licei e successivamente, per l’Università di Bologna, docente di Filosofia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche.



Sebastiano Sotgia, laureato in filosofia con una tesi su Heidegger, è abilitato all’insegnamento di Storia e Filosofia presso i Licei. Studioso da anni delle culture del Mediterraneo è
tra i fondatori della rivista di filosofia “Diànoia”.



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