Realizzato e ormai dissolto il mandala della felicità suprema, i monaci tibetani ospiti del festivalfilosofia 2001 ci offrono uno straordinario spettacolo di musiche e danze tradizionali tibetane, ricche di pathos e di spiritualità Sono in programma, fra le altre: La danza dell’allegria, antica danza di breve auspicio che viene eseguita in occasioni particolarmente importanti come la consacrazione religiosa di un luogo o il capodanno; La danza del cappello nero, così detta per il copricapo che i monaci indossano per eseguirla e che è attribuita a Lhaling Peldor, che salvò la fede da Laugdharma, feroce persecutore del buddhismo; La danza dello yak, una delle favorite e più divertenti danze tibetane che rappresenta la vita nomade dei pastori e il loro rapporto con lo yak, il grande bisonte tibetano.