La mostra, curata da Doris Bloom e Stefania Miscetti, è stata prodotta per Zone Attive/FotoGrafia, festival internazionale di Roma con la direzione artistica di Marco Delogu.
A dieci anni dall’elezione di Nelson Mandela a presidente del Sudafrica – evento che segna l’abolizione dell’apartheid e l’inizio della democrazia – la mostra Sugar in the petrol propone una collettiva di cinque fotografi sudafricani a testimonianza della dolorosa rilettura di un passato recente, segnato dalla violenza e dall’orrore della segregazione razziale.
L’approccio documentaristico e quasi scientifico caratteristico della fotografia africana in epoca di apartheid lascia ora il posto a nuove forme di esplorazione e sperimentazione dell’immagine, che fanno dialogare memoria e invenzione in fotogrammi in gran parte rielaborati, dalla sorprendente forza evocativa.
Doris Bloom è nata nel 1954 a Vereenigieng e dal 1976 vive e lavora tra Copenaghen e il Sudafrica. Il soggetto della sua fotografia è la violenza, vissuta come ricordo d’infanzia e tradotta in immagini ricostruite, veri e propri tableaux vivants che, proprio in quanto tali, appaiono maggiormente carichi di orrore e di intensità espressiva. Il ricordo svela le crepe esistenti nell’ordine ferreo dell’apartheid, le quali si aprirono con forza ancor maggiore quando il controllo si indebolì, facendo apparire non solo la violenza dei Bianchi contro i Neri, ma anche quella che si diffuse fra gli stessi Neri. Per Doris Bloom questi eventi brutali fanno parte di uno strano patto con la natura sudafricana nella sua interezza, natura che rivela il suo volto violento ogni qualvolta un ordine delle cose viene meno.
Doris Bloom ha partecipato a numerose mostre internazionali, sia personali che collettive; alla Biennale di Johannesburg nel 1995 ha rappresentato la Danimarca, con un progetto in collaborazione con William Kentridge.
Abrie Fourie è un artista di Pretoria. Il suo lavoro è caratterizzato dall’attenzione verso quei momenti che modificano la condizione “normale” degli oggetti o delle situazioni, facendoli diventare straordinari oppure spirituali. Nel 2003 le sue opere sono state incluse in mostre collettive a Città Del Capo, Johannesburg, Berlino, in Belgio e in Colombia. Tra le mostre recenti, la personale Whatever Whenever presso la João Ferreira Gallery, Cape Town. Insegna Stampa, Fotografia e Studi Curatoriali al Technikon di Pretoria.
Zwelethu Mthethwa è nata nel 1960 a Durban. Ha trascorso un periodo di formazione a New York e oggi vive e lavora a Città Del Capo. E’ nota per i suoi ritratti, realizzati in abitazioni private e nei contesti sociali delle periferie. Non utilizza alcun tipo di luce artificiale, le persone sono lasciate libere di mettersi in posa come vogliono e di scegliere gli abiti da indossare. Le sue fotografie oltrepassano tuttavia il semplice documento sociale, lasciando trasparire anche l’identità, i valori e la psicologia di individui che resistono con dignità e orgoglio alla sofferenza e al degrado.
Usha Seejarim è un’artista di Johannesburg. Il suo lavoro, che indaga aspetti legati alla transitorietà, all’effimero e al banale, si propone come una sorta di spiritualismo urbano, alimentato dall’influenza della religione indù e dall’amore per le trame nascoste della vita urbana.
Ha esposto in numerose mostre in Sudafrica e all’estero. Nel 2001 ha vinto il premio inaugurale della MTN New Contemporaries. E’ stata inoltre artista residente a seguito del programma Fresh, presso la South African National Gallery.
Andrew Tshabangu, nato nel 1966 a Soweto, ha studiato in diverse istituzioni, fra le quali l’Institute of Advancemet for Journalism e l’Alexandra Community Art Centre di Johannesburg.
La sua fotografia è ancora legata all’approccio documentaristico che ha caratterizzato la precedente generazione di fotografi sudafricani, ma non manca di aprirsi ad effetti pittorici che lo allineano alle più recenti espressioni artistiche. Nel 1998 è stato artista residente presso il Gaswork Art Studio di Londra. Numerose le sue esposizioni, tanto in patria quanto all’estero.
Betta Frigieri cura la programmazione della Galleria Paggeriarte dal 1991 e dirige l’Associazione Culturale Betta Frigieri.
Ambientazione a cura di Etnoshic – Arredi e oggetti dal mondo, Sassuolo
Dal 20 settembre al 24 ottobre la mostra seguirà i seguenti orari di apertura:
da mercoledì a venerdì: 16.00 – 20.00
sabato e domenica: 10.00 – 13.00 / 16.00 – 20.00
Ingresso libero