Il tema della bellezza è sicuramente centrale nell’opera di Nobuyoshi Araki, per quanto ne dia un’interpretazione del tutto particolare e inconfondibile.
L’artista, noto per le sue immagini provocanti e cariche di erotismo nella migliore tradizione orientale, trasforma ogni sua mostra in un evento capace di richiamare l’attenzione della stampa e del pubblico, attratti da un personaggio che sa raccontare il Giappone e tutte le sue contraddizioni con un linguaggio diretto, privo di retorica e di censure.
La mostra presenta circa 2300 immagini: tra queste circa duemila polaroid che compongono un incredibile puzzle di figure e ambienti, quasi una cronaca quotidiana della vita possibile in una grande metropoli come Tokyo. Ad esse, si aggiungono serie totalmente inedite come gli aggiornamenti relativi a “Tokyo Diary”, la serie completa delle “Yugawara stories” e 35 ritratti scelti tra le centinaia realizzati dal maestro giapponese negli ultimi anni.
La curiosità verso il mondo si manifesta in Araki specialmente nell’incessante e insaziabile desiderio di scoprire le donne, delle quali egli pensa tuttavia di non conoscere molto: “dirò una cosa che potrà sembrare estrema, assurda: io non so nulla circa la natura delle donne. Tutte sono diverse, ognuna ha il suo fascino e per questo io le fotografo“. Così nascono gli eleganti ritratti di nobildonne della borghesia di Tokyo, ma anche le fotografie interpretate da ragazze e donne – che spontaneamente si propongono per venir fotografate – cui Araki non chiede semplicemente di posare, quanto di partecipare alla creazione di quell’atmosfera particolare capace di restituire attraverso le immagini dei loro corpi nudi l’idea del desiderio, della sensualità pura, dell’erotismo estremo che nulla ha di volgare né tanto meno può essere inteso come frutto di un semplice divertissement voyeuristico.
Nobuyoshi Araki nasce a Tokyo nel 1940, si laurea in Ingegneria presso l’Università di Chiba e successivamente consegue il master in Fotografia e Film Making. Dal 1965 ad oggi sono oltre 200 le mostre personali presentate sul suo lavoro presso Musei e gallerie di tutto il mondo e quasi 150 le mostre collettive cui ha partecipato. Fra le personali più recenti vanno senz’altro ricordate: Akt-Tokyo: Nobuyoshi Araki 1971-91, itinerante presso diverse istituzioni europee (12) tra il 1992 e il 1995; Tokyo Nude: Private Diary, Luhring Augustine, New York e Tokyo Cube – Unconscious Tokyo, White Cube, Londra, nel 1994; Journal Intime, Fondation Cartier pour l’Art Contemporaine, Parigi e Tokyo Novelle, Kunstmuseum Wolfsburg, nel 1995; The Face, The Dead, Pace Wildenstein and Macgill, Los Angeles e Private Tokyo, Museum fur Moderne Kunst, Francoforte, nel 1996; Araki Retrographs, Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo e Tokyo Comedy, Wiener Secession, Vienna, nel 1997; Tokyo Shijyo, Deichtorhallen, Amburgo, Portraits and Flowers, The Photographers Gallery, Londra e Story Portraits, Chulalongkorn University, Bangkok, nel 1998; Sentimental Journey, Sentimental Life, Museum of Contemporary Art, Tokyo, Alive, Taipei Fine Arts Museum, Taipei e Nobuyoshi Araki, Contemporary Art Gallery, Vancouver, nel 1999; Viaggio Sentimentale, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, Voyage Sentimental, Centre National de la Photographie, Parigi e Nobuyoshi Araki, Damasquine Art Gallery, Bruxelles, nel 2000; Tokyo Still Life, Ikon Gallery, Birmingham e Nobuyoshi Araki, Jablonka Gallery, Colonia, nel 2001; Araki Retrospective, a-d Miami, Miami.