Nelle tradizioni di pensiero e di spiritualità dell’India l’indagine sulle origini costituisce in genere un oggetto di minor interesse e occupa una posizione subordinata rispetto all’istanza primaria rappresentata dal progetto di trasformazione dell’uomo, cioè dall’esigenza di liberarsi dal divenire, dall’imperfezione, dal dolore e di conquistare l’assolutezza (ma questa può identificarsi con la condizione primeva). La liberazione può essere intesa in vari modi: e anche voler dire reintegrazione del maschile e del femminile in un’unità originaria, spesso, anche se non sempre, vista come un essere neutro antecedente ogni differenziazione e dualità. Figure divine di androgini nel mito, l’alternanza-coesistenza di erotismo e ascesi solitaria nella “biografia” del dio Siva, un santo come Caitanya, che avrebbe compendiato in sé due divinità di sesso diverso legate da un appassionato amore reciproco, e così avrebbe potuto percepirne tutti i movimenti affettivi in tutte le direzioni, le pratiche tantriche di unione sessuale beatifica…: tutto questo documenta l’esistenza e la forza del bisogno di andare oltre la differenza sessuale, o di fonderla, ma facendola strumento di un’esperienza sommamente positiva.
Riferimenti Bibliografici
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