Una megalopoli del XXI secolo è governata dal dittatore Frederson. Questi vive, con il figlio John e un ristretto numero di eletti, in uno splendido giardino pensile, mentre la massa degli operai lavora nelle fabbriche automatizzate del sottosuolo. Maria, che gode della fiducia dei proletari, li esorta alla rassegnazione. John conosce la ragazza e se ne innamora. Frederson ordina a uno scienziato di costruire un automa che riproduca le fattezze di Maria; la creatura meccanica avrà il compito di creare discordia tra gli operai. Odiando Frederson, lo scienziato utilizza invece il robot per incitare la folla alla rivolta. Dopo l'allagamento della città sotterranea, l'amore tra Maria e John trionfa, ripristinando la pace sociale a Metropolis. Dramma di fantascienza e apocalittica visione della comunità futuristica, si dice ispirato a Fritz Lang da una visione dei grattacieli di New York. Tra i temi, il conflitto tra magia e tecnologia moderna e una preveggente visione dell'interclassismo. Con l'utilizzo di 30 mila comparse e l'uso sperimentale di effetti speciali e tecniche fotografiche che combinano modellini e scenografie, il film oscilla tra potenza immaginifica e melodramma sociale. L'espressionismo celebra qui, in un'allucinazione fatta d'imponenza geometrica, di macchine e di movimenti smisurati, il suo trionfo artistico.