Un prologo in cielo, tra gli angeli, introduce la storia di George Bailey. Si è sempre sacrificato per gli altri, fin da bambino. Quando suo zio smarrisce il denaro da versare in banca per conto della cooperativa edilizia che il giovane dirige, il bieco capitalista Potter ne approfitta per cercare di farlo fallire. Disperato, George vuole gettarsi da un ponte. Interviene Clarence, aspirante-angelo, che gli mostra, come in un incubo, quale sarebbe la realtà se egli non fosse esistito: il fratello morto, la famiglia assente e soprattutto la città in mano a Potter, in un'orgia di sesso e denaro e potere. George accetta di vivere e, a Natale, i cittadini portano i loro risparmi e salvano la cooperativa. Apologo crudelissimo, nonostante la facciata ottimistica, il capolavoro di Capra suggerisce, nell'incubo del protagonista, la prospettiva di una realtà disgregata e violenta in cui l'individuo, separato dal contesto sociale, resta privo d'identità e di funzione: profezia che pone questa straordinaria commedia in sintonia con i più disincantati, futuri ritratti dell'America amara.