Vittime: istruzioni per l'uso

La rappresentazione contemporanea della violenza collettiva

Festival Filosofia

A partire da documenti d’archivio, da immagini di reporter e di agenzie pubblicitarie, la mostra, realizzata da Philippe Mesnard (professore all’Università di Marne-la-Vallée) descrive l’evoluzione e la costruzione della rappresentazione delle vittime civili della violenza collettiva, dalla scoperta dei campi di concentramento nazisti ai giorni nostri. Essa ci spiega come alcune rappresentazioni si sono costituite in stereotipi, secondo una sintassi specifica che la stessa “comunicazione umanitaria” ha adottato dagli anni ’80 in poi e che si basa su meccanismi culturali e principi reiteranti propri della cultura occidentale. Le differenze tra vittime occidentali e vittime esotiche, tra vittime politiche e vittime sociali, la rappresentazione della persona in quanto tale e in quanto “vittima”, hanno integrato il nostro paesaggio mentale e condizionato la nostra visione del mondo.
La mostra si articola in due sezioni che comprendono 100 immagini e documenti. Una sezione sarà allestita presso la baracca recuperata dell’ex campo di concentramento Fossoli e la seconda presso la Sala dei Nomi del Museo monumento al Deportato a Palazzo dei Pio.


Fondazione ex campo Fossoli
, costituita nel gennaio 1996 dal Comune di Carpi e dall’Associazione Amici del Museo Monumento al Deportato, ha come obiettivi il recupero e la valorizzazione della memoria storica dell’ex Campo di Concentramento di Fossoli di Carpi, nonchè la promozione di attività rivolte prevalentemente ai giovani sui temi dell’educazione alla pace, ai diritti umani ed all’interculturalità. All’interno della Fondazione è stato istituito un Centro Studi e Documentazione intitolato alla memoria di Primo Levi, che fu internato a Fossoli, prima di esserlo a Auschwitz. L’impegno del Centro è rivolto alla raccolta di documenti e di testimonianze, alla ricerca storica sul campo di Fossoli e a promuovere attività didattiche sui temi dell’educazione alla pace ed alla gestione dei conflitti. Il Centro Studi "Primo Levi" è diretto da un Comitato Scientifico di cui fanno parte Andrea Canevaro, Luciano Casali, Fausto Ciuffi, Enzo Collotti, Paolo De Benedetti, Raffaele Mantegazza, Daniele Novara, Liliana Picciotto e Frediano Sessi. Dal 1998 la Fondazione ex Campo Fossoli è soggetta al controllo ed alla vigilanza del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali. Dal 1 gennaio 2001 la Fondazione Fossoli si occupa della gestione del Museo Monumento al Deportato e dell’ex campo di Fossoli, attività in passato svolta direttamente dal Comune di Carpi.

Ex Campo di Fossoli.
A circa sei chilometri da Carpi, in località Fossoli rimangono ancora le tracce visibili di quello che, nel corso del 1944, è diventato il Campo poliziesco e di transito (Polizei- und Durchgangslager) utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager del Reich. I circa 5.000 prigionieri politici e razziali che passarono da Fossoli ebbero come tragiche destinazioni i campi di Auschwitz-Birkenau, Dachau, Buchenwald, Flossenburg.
Nel campo di Fossoli si sono sovrapposte diverse situazioni e non sarà inutile ripercorrere brevemente le vicende legate al suo utilizzo:
Istituito dagli italiani nel maggio 1942 come campo per prigionieri di guerra inglesi, viene occupato dopo l’8 settembre 1943 dai nazisti, attratti da strutture in muratura di recente costruzione e dalla posizione geografica che fa di Fossoli un punto strategico sulla via ferroviaria che porta al nord, verso i campi della morte. Il Campo viene ceduto, fino alla fine del 1943, alla neonata Repubblica Sociale che ne fa un centro di raccolta provinciale per ebrei, in ottemperanza ai dettami della Carta di Verona. Dal gennaio 1944 subentra la gestione diretta da parte delle SS e si attiva il processo di deportazione: Fossoli diventa campo poliziesco e di transito per prigionieri politici e razziali destinati ai Lager del nord Europa. Dalla stazione di Carpi partono, in sette mesi di attività del campo, 8 convogli ferroviari, 5 dei quali destinati ad Auschwitz. Sul primo diretto verso questa meta, il 22 febbraio, viaggia anche Primo Levi che rievoca la sua breve esperienza a Fossoli nelle prime pagine di "Se questo e un uomo" e nella poesia "Tramonto a Fossoli". Il convoglio giunge ad Auschwitz il 26 febbraio; Primo Levi è tra i 95 uomini (su circa 600) che superarono la prima selezione e viene immatricolato nel Campo col numero 174517.
Con queste partenze ha inizio una serie di trasferimenti regolati da un meccanismo in cui nulla è lasciato al caso. Dal Campo passano circa 5.000 deportati di cui la metà ebrei:un terzo dei deportati ebrei dal nostro Paese passa da Fossoli. Il 2 agosto 1944, il campo viene abbandonato per ragioni di sicurezza e trasferito a Bolzano-Gries. Dopo la fine della guerra, il Campo è utilizzato lungamente a scopo abitativo: dal 1947 al 1952 è occupato dalla comunità cattolica di Nomadelfia e dal 1953 alla fine degli anni ’60 dai profughi giuliani e dalmati (Villaggio San Marco). Questi utilizzi danno al campo un aspetto del tutto diverso; era infatti intenzione di chi lo abitò dare a quel luogo di morte un nuovo volto, modificando pesantemente le strutture esistenti e abbattendo i drammatici segni di quello che era stato il suo utilizzo più tragico. Pertanto si ritiene che siano originali solo la muratura delle baracche e la posizione delle strutture superstiti. L’apertura a Carpi nel 1973 del Museo-Monumento al Deportato, spinse il Comune a richiedere all’Intendenza di Finanza l’acquisto dell’area dell’ex Campo dì Fossoli che, nel 1984, venne concessa "a titolo gratuito" grazie ad una legge speciale

Museo Monumento al Deportato, inaugurato nel 1973, il Museo Monumento al Deportato è una struttura unica nel suo genere, frutto di un impegno teso a commemorare le vittime della Deportazione di cui si fece carico, già a partire dagli anni ’50, un comitato presieduto dal primo sindaco di Carpi, Bruno Losi, e composto dagli enti locali, dalle comunità ebraiche, dall’ANED (Associazione nazionale ex Deportati) e dalle associazioni combattentistiche. In tale modo si intendeva tradurre il ricordo, ancora vivo nelle superstiti strutture del vicino Campo di Fossoli, in costante monito per il futuro. Per la progettazione del Museo fu incaricato il gruppo BBPR (Belgioioso, Banfi, Peressutti e Rogers) in collaborazione con Renato Guttuso. A questi architetti la commissione giudicatrice riconobbe il merito di avere operato la scelta antiretorica di esprimere un tema, che dava facilmente adito a ovvie forme di simbolismo, utilizzando un linguaggio rigoroso e alieno da ogni retorica.

Per le tre giornate del Festival sarà attivo un servizio di navetta dalla Torre dell’Uccelliera di Piazza Martiri al Campo Fossoli, gli orari saranno i seguenti:

partenza dalla Torre dell’Uccelliera con cadenza oraria:
dalle ore 10.00 (prima corsa) fino alle ore 18.00 (ultima corsa)

ritorno dal Campo Fossoli con cadenza oraria:

dalle ore 10.30 (prima corsa) fino alle ore 18.30 (ultima corsa)

La mostra resterà aperta fino al 31 12 2006 con i seguenti orari:
Campo Fossoli: domenica ore 10.00 – 12.30 e 15.30 – 19.00
Museo al Deportato: giovedì, sabato e domenica: ore 10.00 – 12.30 e 15.30 – 19.00 (ingresso Euro 3,00)

Fondazione ex Campo Fossoli
Via S.Rocco 5-41012 Carpi (Mo)
Tel.059/688.272
Fax059/688.483

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