La Galleria Verticale è uno spazio di passaggio della Biblioteca della Fondazione Collegio San Carlo, un “non luogo” di transito che acquisisce identità ospitando opere d’arte.
Ciascuna esposizione in programma ha una corrispondenza con il patrimonio della Fondazione: un dialogo tessuto fra livelli differenti, fra linguaggi solo apparentemente non comunicanti, fili che si intrecciano fra i secoli, le espressioni creative, le parole e le opere.
Inaugura il nuovo spazio espositivo la mostra dal titolo Chora/Exochori di Marina Gasparini, visitabile dal 14 febbraio al 22 marzo 2024.
Con il progetto Chora, una doppia installazione curata una prima volta da Antonella Battilani nel 2018 per una esposizione nella Sala dei Cardinali della Fondazione Collegio San Carlo e oggi riproposta in dialogo con il patrimonio librario della Biblioteca della Fondazione, l’artista Marina Gasparini estende la sua poetica del filo e del ricamo all’ambiente e ai fili luminosi e metallici.
Il concatenamento di immagini tratte da testi illustrati, iconografie e suggestioni filosofiche e cromatiche che attraversano epoche e luoghi diversi, per sedimentarsi nell’opera Chora Park, partono dal Timeo platonico sino alla speculazione filosofica contemporanea, seguendo il misterioso filo rosso della parola Chora.
Dipanandosi tra interpretazioni, o meglio iscrizioni – come suggerirebbe Derrida – questo termine ci pone di fronte alla ambiguità del logos e forse anche a quella stessa insita nel concetto di ambiente e di spazio. Tutto quello che sappiamo di Chora, infatti, è che si tratta di un ricettacolo, di un luogo in generale, di una madre, una nutrice.
Sempre a partire dal Timeo platonico, è dovuta la scelta iconografica dell’anatomia umana (testa, polmoni, vena porta) che corrisponde all’organizzazione degli organi pulsanti della polis, cioè l’acropoli, l’acquartieramento militare, e la popolazione dell’agorà.
La forza che si trasmette tra queste parti della città può essere paragonata al sistema delle vene e dei vasi sanguigni. L’artista decide di soffermarsi, a questo proposito, sul patrimonio iconologico e visivo del De corporis humani fabrica di Andreas van Wesel (Vesalius) pubblicato nel 1543, nelle cui tavole illustrate il corpo umano viene per la prima volta dissezionato come in un teatro anatomico.
Dello stesso anno è il De revolutionibus orbium coelestium di Copernico, le cui tavole e schemi astronomici eliocentrici vengono riprodotti nei cerchi metallici dell’installazione Exochori. I colori scelti per l’ installazione echeggiano inoltre il rosso degli edifici del Parc de la Villette di Parigi, le cui folies si associano al progetto Chora L Works, che costituì il modello di un complesso confronto tra cultura, filosofia, e architettura intesa come de/limitazione dello spazio.
La Galleria Verticale è aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 19. L’ingresso è libero e gratuito.