È stata recentemente avviata una nuova collaborazione editoriale tra la Fondazione Collegio San Carlo di Modena e le Edizioni Dehoniane di Bologna. La collana "Lapislazzuli", composta da piccoli volumi tascabili, accoglie alcune delle lezioni di filosofia e di storia delle religioni che si sono tenute presso la Fondazione San Carlo all’interno dei cicli di conferenze del Centro Studi Religiosi e della Scuola di Alti Studi. I primi due titoli pubblicati sono: Kurt Flasch, Filosofia dei misteri cristiani. Ragione e rivelazione in Meister Eckhart e Marcello Massenzio, I due volti del tempo. Festa e lavoro tra sacro e profano.
La lettura eckhartiana di Kurt Flasch (professore emerito di Filosofia medievale alla Ruhr-Universität di Bochum) ha la caratteristica di porre in secondo piano l’interpretazione mistica, per restituire l’intenzione unitaria e profondamente filosofica del pensiero di Meister Eckhart: «mostrare la verità della fede cristiana attraverso gli argomenti dei filosofi». Secondo Flasch, infatti, Eckhart voleva accordare teologia e filosofia, ma servendosi di argomentazioni rigorosamente filosofiche attraverso le quali individuare quei tratti fondamentali della filosofia della natura cui il Vangelo accennava. Attraverso l’interpretazione filosofica della Bibbia sarebbe così stato possibile dimostrare con la ragione non soltanto che Dio è causa del mondo, ma anche la verità dell’incarnazione di Dio e della redenzione dell’uomo.
Marcello Massenzio (Presidente dell’Associazione Internazionale "Ernesto de Martino") propone una riflessione storica sulla natura del tempo sacro e del tempo profano nelle religioni, articolando la distinzione tra tempo della festa e tempo del lavoro nel mondo antico e nella prima cristianità. Il tempo festivo nega il tempo normale sottoponendo il lavoro a interdizione, ma contestualmente pone le premesse per riaffermarlo e consentirgli di conferire senso al resto dei giorni. È grazie a un istituto come la festa che i momenti salienti della vita sociale non sono lasciati a se stessi, ma vengono assunti culturalmente per diventare altrettanti punti fermi dell’organizzazione calendariale propria di ciascuna civiltà storicamente determinata. Attraverso la lettura degli affreschi eseguiti dal Beato Angelico, Massenzio mostra come la festa di Capodanno, che nel Medioevo e nel Rinascimento il calendario fiorentino fissava al 25 marzo (Annunciazione della Vergine), rappresenti il momento in cui l’eternità entra nella storia e il nuovo ordine del mondo sostituisce l’antico.