Mito, metafora, modernità
Alcuni tra i maggiori specialisti italiani ricostruiscono il pensiero e l’opera del filosofo tedesco Hans Blumenberg (1920-1996). Egli fu l’autore di libri brillanti come Naufragio con spettatore, L’ansia si specchia sul fondo, Il sorriso della donna di Tracia, che hanno alimentato con un’abilità letteraria ineguagliata nel secondo Novecento la tradizione saggistica e aforistica della filosofia tedesca, e di grandi opere come La legittimità dell’età moderna, La leggibilità del mondo, L’elaborazione del mito, Paradigmi per una metaforologia, Tempo della vita e tempo del mondo, che hanno rappresentato pietre miliari nella discussione di domande cruciali per la filosofia contemporanea. Tra queste: l’avvento della modernità fu una secolarizzazione del medioevo o una manifestazione dell’autoaffermazione umana di fronte a un creato ostile o indifferente? Che cosa segna il passaggio da un’epoca a un’altra? Esistono delle metafore fondamentali radicate nel mondo della vita e irriducibili a un contenuto concettuale, ed è possibile farne la storia? Il mito ha un’origine oppure il suo tramandamento è continua produzione di senso che include in sé il racconto della propria origine? Le prestazioni primarie della cultura umana sono quelle della messa a distanza dall’assolutismo della realtà?
A cura di | Andrea Borsari |
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