Azione/reazione: una coppia di parole di uso comune, che hanno però alle spalle una vicenda complessa e affascinante. Le tracce del loro passaggio sono attestate nei principali snodi della storia intellettuale dell’Occidente: dalla filosofia alla letteratura, dalla fisica alla chimica, dalla psicanalisi alla teoria politica, il percorso compiuto dai due termini viene esplorato da Starobinski con acume ed erudizione. Il risultato dell’esplorazione è una mappa dettagliata che fornisce utili coordinate per orientarsi tra storia del linguaggio e storia della società. Infatti azione e reazione permettono di ritrovare e reinterpretare in espressioni spesso arcaiche tutte le coppie antitetiche dei rapporti di antagonismo, di scambio e reciprocità: cielo e terra, spirito e materia, ragione e immaginazione. Nella lunga storia intellettuale dell’Occidente, la coppia di parole è servita anche a confermare le opposizioni ontologiche, proponendone al tempo stesso una conciliazione, una complementarità, cioè il loro “superamento dialettico”. Utilizzata in particolare nel linguaggio scientifico, la coppia azione/reazione ha trovato importanti applicazioni anche in campo filosofico, dove è servita a individuare la materia fondamentale dell’individuo (ad esempio nella filosofia romantica): l’unità vivente, agente-reagente, ha potuto assumere sia l’aspetto della coppia sessuata che quello dei due tempi della respirazione o del battito cardiaco. Un’immagine, quest’ultima, che, sviluppata in particolare da Poe, è riecheggiata fino a tutto il Novecento nei più importanti autori francesi (Baudelaire, Mallarmé, Claudel, Valéry). Ma è soprattutto nella vita sociale e politica che la coppia azione/reazione è stata un campo di applicazione privilegiato tra il Settecento (per esempio, secondo Kant lo spettacolo incessante delle azioni e delle reazioni forma la trama della storia) e il Novecento. Starobinski si sofferma in particolare sul polo della reazione, sottolineando che la comparsa del suo significato moderno (in precedenza veniva infatti usato un significato “neutro”, adatto a designare astrattamente qualunque impedimento) è legata all’avvento dell’idea di progresso: se il progresso è il bene, l’ostacolo che gli si frappone deve poter essere attribuito a un antagonista di uguale spessore. L’interpretazione moderna della reazione è per Starobinski molto diffusa, visto che si inserisce in codici molto complessi e ha il doppio vantaggio di designare una relazione e implicare un rapporto con un antecedente: chi reagisce non è mai isolato.